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4 ago 2025
In un lunedì post-GP dal sapore amaro per tutti i ferraristi, forse fa bene ripartire da alcune parole di Charles Leclerc. Il monegasco ha regalato un lampo di gioia al tifo rosso conquistando la pole position in Ungheria, un risultato sorprendente, tanto da lasciare incredulo lui per primo: “Non capisco più niente di Formula 1”, ha ammesso con sincerità dopo le qualifiche.
Ma l’entusiasmo si è presto trasformato in frustrazione: domenica, dopo una prima metà di gara incoraggiante, è iniziato il calvario. Nei 30 giri finali, Leclerc ha visto svanire la sua leadership e con essa ogni speranza di vittoria, chiudendo solo quarto.
La delusione nel volto e nelle parole di Charles era evidente. Il problema tecnico che ha compromesso la sua gara resta ancora poco chiaro, alimentando frustrazione in un ambiente già sotto pressione. Ma in mezzo al disincanto, c'è un barlume di speranza. Ed è arrivato proprio da lui, nel giovedì pre-GP, durante un’intervista con Carlo Vanzini per Sky Sport. Lì, Leclerc ha parlato a cuore aperto, toccando vari temi - su tutti quello che brucia di più: il titolo mondiale, sempre più lontano.
Max Verstappen è ancora il campione in carica, con quattro titoli consecutivi fatti suoi. Ora, sembra il turno di uno dei due McLaren. E tutti, ancora una volta, prima di Leclerc. Dopo sette anni in Ferrari e otto in Formula 1, è una ferita che scotta. Eppure, questa potrebbe essere la sua stagione migliore: nessuna vittoria, cinque podi, e una SF-25 tenuta in vita più dal talento del pilota che dal mezzo meccanico. Leclerc è consapevole dei limiti, ma non abbassa lo sguardo.
“Io guido la Ferrari e per me vale tanto, tantissimo. Vale di più del titolo. Per me è un onore essere in questo team e il mio obiettivo numero uno è far vincere la Ferrari. Hanno creduto in me, mi hanno portato in Formula 1 e poi nel loro team. Non sono indifferente alle vittorie di Max, di Oscar e di Lando. Ma io voglio riportare la Ferrari in alto”. Parole che sanno di appartenenza e orgoglio, più che di frustrazione. Parole che, nel grigiore dell’ennesima occasione persa, accendono ancora una luce.
Leclerc non ama alzare la voce. Preferisce far parlare la pista e quando serve non si tira mai indietro. Lo ha dimostrato anche quest’anno, regalando alla Ferrari la prima pole stagionale su un circuito, quello di Budapest, tutt’altro che favorevole alla SF-25 e nemmeno al suo stile di guida. Il segnale è chiaro: c’è ancora battaglia e Charles non ha intenzione di mollare.
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