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4 ago 2025 (Aggiornato il 5 ago 2025 alle 10:17)
Sarebbe molto facile non dare “10”, perché al via si era fatto di nuovo fregare. Eppure, dalle difficoltà nascono le opportunità: la sua si chiama “singola sosta” ed è bravo a fare in modo che funzioni. Non è scontato fare un solo pit-stop se devi tenere un certo ritmo, ma lui, che nella gestione gomme ha un punto di forza, fa tutto alla perfezione, compreso tenere le traiettorie giuste per impedire a Piastri un attacco nel finale. Per McLaren è la vittoria numero 200: è felice di averla regalata lui al team.
Poteva fare poco altro rispetto a ciò che ha fatto. La delusione è atroce, perché secondo lui la vittoria era alla portata: magari, essendo attaccato su due fronti diversi dalle McLaren, avrebbe dovuto alzare bandiera bianca comunque, ma di sicuro senza quegli ultimi 30 giri infernali il podio sarebbe stato suo e se lo sarebbe pure meritato. Dopo una pole position da urlo, una grande gara prima di ritrovarsi senza armi: meritava di più. Nel finale, la difesa “cattiva” su Russell è solo figlia di una umanissima frustrazione.
Ha perso una vittoria che non voleva perdere, ha perso una gara che pensava di poter vincere. Ragionava, giustamente, su Norris, ma poi il team lo ha convinto a rientrare per la seconda sosta: fare 52 giri sulla hard è difficile per tutti, anche se sei la McLaren. Così, dopo la sosta, va a caccia di Lando e per poco non combina un disastro: resta la sensazione che non si sia giocato le sue carte al meglio nel duello finale. Va comunque in vacanza da leader del campionato, non è una cosa da poco.
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