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Hamilton e il GP d'Ungheria: la caccia al riscatto nella sua roccaforte  

Hamilton torna in Ungheria, teatro di record e trionfi, ma stavolta cerca conferme dopo un Belgio difficile e un futuro ancora da riscattare
Hamilton e il GP d'Ungheria: la caccia al riscatto nella sua roccaforte

 
© Getty Images

Debora FigoliDebora Figoli

1 ago 2025

Attualmente, Lewis Hamilton è il pilota più vincente nella storia del Gran Premio d'Ungheria: otto vittorie e nove pole position. Un dominio che nessun altro ha mai replicato in un singolo circuito. È uno dei tanti record firmati dal sette volte campione del mondo, che in questo angolo d’Europa ha spesso brillato come pochi.

Eppure, l’Hamilton che si presenta quest’anno a Budapest sembra diverso: più riflessivo, meno sicuro. Forse perché la tuta rossa della Ferrari pesa sulle sue spalle più del previsto. Forse perché i numeri del passato non bastano più a cancellare le incertezze del presente.

Dimenticare Spa, ripartire dall’Ungheria

Dopo un weekend difficile in Belgio, Hamilton si presenta in Ungheria in cerca di conferme. L’aria di Budapest gli è sempre stata favorevole, ma questa volta non vuole farsi illusioni. “Beh, siamo andati anche su altre piste dove avevo lo stesso tipo di fiducia, come a Montréal, e non è andata bene. Quindi in realtà non ho proprio quella mentalità, quel tipo di aspettativa”, ammette con onestà. Non c’è spazio per proclami, c’è solo il bisogno di ritrovare una base solida da cui ripartire.

Hamilton non si nasconde, nonostante le difficoltà, la determinazione resta intatta. “Certo, mi piacerebbe ottenere un buon risultato, e penso che alla fine la chiave sia riuscire a fare una qualifica migliore, in modo più solido. Sicuramente abbiamo imparato tanto”. Il suo approccio è quello di chi sa che il talento non basta, che serve metodo, analisi, dedizione. 

Il campione che continua a imparare

Si tende a pensare che uno come Hamilton non abbia più nulla da apprendere. Ma lui stesso smentisce questa idea, raccontando con sincerità come anche un weekend storto possa trasformarsi in una lezione. “Io ho imparato molto durante la gara, per quanto il weekend sia stato difficile a Spa, ho comunque imparato un sacco. Penso di aver portato la macchina in una condizione migliore”. Tutte le informazioni raccolte in Belgio sono già state trasformate in dati utili per il fine settimana ungherese.

Il lavoro al simulatore è stato intenso, perché ogni dettaglio può fare la differenza. “Ieri ero al simulatore e mi piace pensare che partiamo da una base migliore questo weekend. Quindi speriamo. Non ci sono novità sulla macchina che, penso, possano crearci problemi. Incrociamo le dita, spero davvero sia un weekend migliore”. 

 

 

 

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