Diamanti Grezzi: il rodeo texano dei rookie

Tra errori, riscatti e segnali forti, il weekend di Austin ha offerto una panoramica chiara sulla nuova generazione della Formula 1
Diamanti Grezzi: il rodeo texano dei rookie
© Mercedes, Alpine, Sauber, Haas & RB

Ilaria Toscano & Debora FigoliIlaria Toscano & Debora Figoli

Pubblicato il 22 ottobre 2025, 07:38

Bearman, artigli texani per il “piccolo orso” di casa Haas

Un weekend texano dai mille risvolti per il giovane pilota della Haas, che ha celebrato il Gran Premio di casa del team con un casco speciale, oltre alle tute e alla livrea dedicate all’occasione. Nella prima parte del fine settimana Bearman ha faticato a trovare la prestazione giusta per massimizzare il risultato tra qualifiche Sprint e gara corta.

Ma quando è arrivato il momento di mettere insieme i pezzi e imparare dagli errori, non ha esitato. Ottava casella in griglia - un’altra Q3 conquistata - e poi il traguardo tagliato in nona posizione, portando due punti preziosi nel GP di casa della Haas. In pista, Bearman è davvero fedele al suo nome: non arretra mai quando c’è da attaccare e si difende con gli artigli di un veterano.

Bortoleto, weekend da dimenticare sotto il sole del Texas

Fine settimana decisamente amaro e deludente per il brasiliano, forse il peggiore finora in questa stagione, soprattutto alla luce dei risultati del compagno di squadra. La stagione di Bortoleto è stata fin qui altalenante, con più bassi che alti, ma nei momenti giusti il pilota Sauber ha dimostrato di meritare il posto che occupa. Austin, però, è da archiviare in fretta: una prestazione opaca, lontana dalle aspettative e dai progressi mostrati in precedenza. Il Messico, già alle porte, sarà l’occasione perfetta per voltare pagina e rimettersi in carreggiata.

Hadjar, un altro weekend in salita e un motore che non aiuta

Non solo Bortoleto: anche Isack Hadjar ha lasciato Austin con più amarezze che soddisfazioni. Nella prima e unica sessione di libere il francese ha dovuto fare i conti con gli stessi problemi di potenza al motore già visti a Singapore. Durante la parentesi Sprint non ha brillato, ma ha saputo limitare i danni raggiungendo la SQ2 e chiudendo appena fuori dalla top 10. Quando però il weekend è entrato nel vivo, le difficoltà si sono fatte sentire: un errore in Q1 lo ha messo subito in salita, costringendolo a una gara difficile chiusa in 16ª posizione. Per lui, come per altri, occhi già puntati sul Messico per tentare il riscatto.

 
Austin ha raccontato una Formula 1 in trasformazione, dove la nuova generazione non è più un semplice contorno ma un ingrediente fondamentale del presente. A. È il bello di una stagione che sta diventando il banco di prova definitivo per capire chi, tra i giovani, saprà davvero trasformare il potenziale in risultati. Perché il talento è solo il punto di partenza, il resto lo decide la pista.
(2/2).

 

 

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