Diamanti Grezzi: il rodeo texano dei rookie

Ilaria Toscano & Debora Figoli
Pubblicato il 22 ottobre 2025, 07:38
Austin ha messo alla prova la nuova leva della Formula 1 come poche altre piste sanno fare. Un weekend intenso, pieno di contrasti, in cui i rookie hanno alternato lampi di talento a inevitabili ingenuità. Kimi Antonelli ha ricordato a tutti perché la Mercedes ha deciso di puntare su di lui: velocità pura, ma anche un contatto con Sainz che racconta quanto sottile sia il confine tra ambizione e misura. Franco Colapinto, invece, ha scelto la strada più scomoda, ignorando un ordine di scuderia e mostrando di voler contare, anche a costo di irritare il muretto Alpine. Bearman ha confermato la sua solidità, mentre Bortoleto e Hadjar hanno faticato a trovare il ritmo giusto. Cinque giovani, cinque storie diverse, ma tutte con un punto in comune: la fame di chi non vuole solo partecipare, ma costruirsi un futuro in griglia.
Kimi Antonelli: lampi di talento ad Austin
Kimi Antonelli lascia Austin con la sensazione di aver mostrato ancora una volta di che pasta è fatto, anche se il risultato finale non lo premia. Il giovane pilota della Mercedes ha messo in mostra velocità pura (testimoniata dal giro più veloce della gara) ma anche l’irruenza di chi sta ancora costruendo esperienza in Formula 1. Il contatto con Carlos Sainz, costato caro allo spagnolo, ha evidenziato quanto sottile sia il confine tra aggressività e calcolo nelle manovre di sorpasso. Nonostante l’episodio e una strategia non particolarmente favorevole, Antonelli ha reagito con maturità, portando a casa una 13ª posizione che, per un rookie, vale più di quanto sembri.
Il passo gara è stato costante, la gestione delle gomme in crescita, e soprattutto è emersa la capacità di adattarsi rapidamente a situazioni complesse. Il giro più veloce, conquistato contro avversari con esperienza, è la firma del suo potenziale. Antonelli non ha ancora il bottino di punti che meriterebbe, ma ogni gara conferma che il suo approdo in F1 non è un azzardo: è l’inizio di un percorso che Mercedes sembra intenzionata a coltivare con pazienza e fiducia.

Franco Colapinto: temperamento e tensione in casa Alpine
Weekend movimentato anche per Franco Colapinto, protagonista di una gara ad Austin che più che per il risultato (17° al traguardo) resterà impressa per il carattere mostrato in pista. L’argentino della Alpine ha ignorato un ordine di scuderia che gli imponeva di restare dietro a Gasly, scegliendo invece di passare il compagno nei giri finali. Una scelta istintiva, forse impulsiva, ma che racconta molto del suo temperamento competitivo. Il team non ha gradito, parlando di “valutazioni interne”, ma è difficile non riconoscere a Colapinto la voglia di emergere e di guadagnarsi spazio in una squadra che attraversa un momento difficile. L’episodio con Gasly, più che una ribellione, è sembrato un segnale: Colapinto non vuole essere solo una comparsa. Fuori dai punti, sì, ma senza accettare la sua condizione di pilota di un team in difficoltà. Se Alpine saprà incanalare questa energia nella giusta direzione, potrebbe ritrovarsi con un talento vero da gestire. Tuttavia, se Colapinto vuole davvero consolidarsi in Formula 1, dovrà imparare che il talento e il coraggio non bastano: serve anche saper giocare con la squadra, costruendo fiducia e visione comune con il muretto.

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