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Ferrari, sabato nero a Baku: è un'altra occasione che se ne va?

20 set 2025 (Aggiornato alle 15:29)
È una qualifica che scotta, sulla pelle della Ferrari. Era stata una Rossa capace di sognare al venerdì pomeriggio e di non perdere del tutto la speranza dopo il sabato mattina, ma il sabato pomeriggio ha riportato tutti sulla terra. L'esito delle qualifiche del GP d'Azerbaijan, del resto, è stato spietato: 10° Leclerc, 12° Hamilton.
Un'altra occasione che se ne va?
Già dopo Budapest, Leclerc aveva messo Baku nel pugno di gare in cui la Ferrari avrebbe potuto sperare di cogliere la prima vittoria stagionale, concetto rafforzato dopo Monza. Manca ancora la gara, ovvero l'unico momento del weekend azero in cui si assegnano punti: ma risulta piuttosto difficile conservare l'ottimismo, sia per quanto riguarda un buon risultato sia per quanto riguarda l'opportunità di fare finalmente centro. Baku è il regno delle gare pazze, ma partire indietro non aiuta mai e, ad ora, il Cavallino Rampante archivia il sabato azero con la consapevolezza, forse, di aver gettato al vento una bella occasione.
Proprio perché Baku è una pista che offre opportunità, occorreva farsi trovare pronti: partire nella pancia del gruppo, invece, aumenta pure i rischi, per una SF-25 che con il calare delle temperature indubbiamente qualcosa ha perso a livello di prestazioni, ma che avrebbe voluto e dovuto giocarsi diversamente le proprie carte. La sensazione, per una monoposto aerodinamicamente molto scarica, è che il calo delle temperature sia costato parecchio alla Rossa: tra nuvole e qualche schizzo di pioggia, la SF-25 ha perso grip e dato il poco carico aerodinamico scelto il prezzo è stato elevato.
Rotazione gomme: troppi rischi?
La Ferrari ha messo sul tavolo una strategia atipica per le gomme. Non è stata l'unica, dato che la C6 non convinceva tutti ed infatti in tanti si sono tenuti la C5 per la qualifica, ma Leclerc addirittura aveva ben tre set di gomme medie nuove fino a metà del Q2, quando per la prima volta nel weekend ha montato la C5. Dopo aver utilizzato due set di medie in Q2 (il primo lo ha cambiato perché non era riuscito a fare un tempo in tre tentativi), in Q3 Leclerc ha utilizzato la C5 per il primo tentativo, quello fatale, che lo ha portato a sbattere in curva 15. Col senno di poi, la domanda è: non è che non provandola prima, la Rossa ha complicato la vita al suo pilota? Chi ne aveva tre (cioè, chi non l'aveva mai provata fino alle qualifiche), effettivamente, ha cercato di testare la C5 almeno in Q1: Leclerc invece l'ha provata a metà Q2, ed era evidente come, dopo un weekend a lavorare con la C6, non avesse con la C5 lo stesso feeling che aveva con la soft. Ormai il danno è fatto, ma sarà una riflessione da fare, in casa Ferrari, fermo restando che l'errore, lo ripetiamo, è stato del pilota. Da aggiungere, solo il fatto che è stato evidente come la SF-25 fosse molto più nervosa con il calo delle temperature.
Rewind to Leclerc's Turn 15 crash #F1 #AzerbaijanGP pic.twitter.com/LRTNJTm8JA
— Formula 1 (@F1) September 20, 2025
Sul possibile utilizzo di una C5 prima del Q2, Vasseur ha detto: "Beh, se avessimo utilizzato un set prima, ne avremmo avuto uno in meno dopo. La media sembrava la più adatta, alla fine la pole è stata fatta con una gomma soft ed in seconda posizione c'è un pilota che ha fatto quel tempo con la media usata. La difficoltà di oggi, con la C5, tra vento e temperature, era portarla in finestra". Insomma, con basse temperature (25°C di asfalto ad inizio Q3, contro i 31°C di fine FP2 ed i 37°C di fine FP1), per la SF-25 è stato complicatissimo portarla in finestra ed "accenderla", concetto riproposto da Leclerc, secondo il quale addirittura in quelle condizioni (cioè, quelle di inizio Q3, quando ha sbattuto) col senno di poi era la C6 ad essere la mescola giusta. "La pioggia non può essere una scusa", ha invece detto Charles riguardo alle poche gocce cadute in quegli istanti.
Hamilton, dalla speranza alla delusione
Il capitolo Hamilton, invece, è non meno amaro. Sembrava essere un weekend positivo per Hamilton, che aveva vissuto delle sessioni di libere tutto sommato da protagonista e con buone sensazioni. Lewis, che nelle FP3 aveva dovuto adattarsi all'assetto aerodinamico più scarico utilizzato per tutto il venerdì da Leclerc, aveva posto l'attenzione anche su una fase di frenata che finalmente lo convinceva: dopo le FP1 aveva trovato degli accorgimenti che gli trasmettevano fiducia. Chissà se, in questo, ha avuto un ruolo anche il nuovo condotto dei freni all'anteriore montato a Baku dalla SF-25: la novità serve innanzitutto per raffreddare i freni su una pista molto severa per l'impianto frenante, ma magari ha contribuito a dare una fiducia diversa al pilota.
Ciò che è mancato, ad ascoltare Lewis, non è stata la fiducia in frenata, bensì la stabilità al posteriore: Hammer evidentemente quando è stato il momento di dare tutto non ha trovato la macchina che avrebbe voluto, con un'eliminazione in Q2 amara e dovuta appunto ad un posteriore che si muoveva troppo. Sbagliato forse il tempismo con cui è arrivato l'ultimo crono di Hammer in Q2: ci sarebbe stato tempo per farlo un po' più tardi, sfruttando le migliori condizioni della pista. Per Hammer, l'esecuzione è da rivedere, anche se non vuole buttare via tutto: il 44 ha parlato di buone sensazioni alla guida, tanto che "puntavo alla top 3 e forse anche alla pole". Quelle sensazioni sono quelle che Lewis porterà a casa da Baku: per la gara, inutile sottolinearlo, sarà tutto in salita. Per un buon risultato servirà reagire agli eventi, sperando in una gara pazza. Anche se potrebbe non bastare.
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