Williams "vittoriosa", Vowles: "Non volevamo far perdere tempo ai commissari"

Il team è riuscito a far valere le proprie ragioni con il diritto di riesame, ricorrendo a una delle poche riprese non disponibili al momento della decisione
Williams "vittoriosa", Vowles: "Non volevamo far perdere tempo ai commissari"
© Getty Images

F.P.F.P.

17 set 2025

Non capita di frequente, tutt'altro, che una decisione dei commissari di gara, impugnata con lo strumento del diritto di riesame, venga rimessa in discussione e modificata. È accaduto con la richiesta avanzata dalla Williams, un raro caso di successo che ha avuto l’effetto, perlomeno, di restituire i 2 punti di penalità inflitti dai commissari a Carlos Sainz, ritenuto inizialmente responsabile del contatto a Zandvoort con Lawson. Un episodio di gara valutato diversamente dai commissari.

James Vowles ha approfondito le mosse della Williams perché potesse avere successo e dimostrare l’esistenza di nuovi elementi, rilevanti per il caso in oggetto e, soprattutto, che non fossero disponibili al momento della decisione presa dalla direzione gara. Con la miriade di dati e immagini a disposizione della direzione gara, è sempre più difficile trovare il dettaglio giusto che possa capovolgere una decisione. Non è un caso che molte delle richieste di riesame si siano infrante, negli ultimi anni, contro l’elemento della “novità” della prova avanzata dalle squadre. Prova che dev’essere anche pertinente.

Primo passo: riflettere

"Volevo assicurarmi che ci riflettessimo sopra la domenica, senza reagire in modo eccessivo ma, piuttosto, rivedendo il filmato il lunedì e parlando con Carlos prima di decidere di andare avanti”, ha spiegato Vowles parlando delle mosse condotte dalla Williams nel chiedere il diritto di riesame.

"Dovevamo assicurarci di rispettare i tre elementi del diritto di revisione. È necessario avere di informazioni che, di fatto, non erano a disposizione dei commissari al momento della decisione. Inoltre, tali informazioni devono essere nuove e significative.

Pensando in quest’ottica, sebbene ci fossero alcune riprese effettuate a bordo, dall'elicottero e altre ancora, che mostravano l’episodio da diverse angolazioni, erano tutte a disposizione degli steward al momento di prendere la decisione e quindi soddisfacevano il requisito del diritto di revisione”.

Le immagini a 360° scaricate dopo la gara

La “prova” giusta è arrivata dalle riprese a 360 gradi dalla prospettiva della macchina di Lawson, scaricate in un fase successiva rispetto alla decisione dei commissari. È stata la giusta chiave di lettura - perché hanno mostrato la perdita di controllo della Racing Bulls - per procedere e sostenere le ragioni di un episodio di gara e non una responsabilità prevalente di Sainz nel contatto che ha portato alla foratura su entrambe le monoposto.

“Gran parte di quel tempo è stato dedicato alla valutazione di quali prove potessimo raccogliere per portare il caso dove volevamo. Poi, cosa dovevamo fare per portare avanti la questione e presentare il caso agli steward dal nostro punto di vista.

Abbiamo rispetto per la FIA, per i commissari e per le circostanze: non era una richiesta che volevamo decidere in pochi minuti. Si è trattato di assicurarci una valutazione corretta della situazione, raccogliere le prove giuste ed essere rispettosi e non far perdere tempo a nessuno”.

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