Temi caldi
F.P.
3 set 2025
Nella lunga chiacchierata di Stefano Domenicali con la stampa italiana, c’è stato spazio anche per discutere del format che avranno i Gran Premi del futuro, oltre all’incremento delle gare Sprint, un'idea in piena fase di valutazione.
Il concetto di fondo è di offrire al pubblico azione, relegare al minimo indispensabile le sessioni più “tecniche” e da decriptare per gli spettatori: leggi, prove libere.
Eppure, in un mondiale che non prevede i test, se non le poche prove invernali, ridurre in pianta stabile anche le prove libere vorrebbe dire spostare ulteriormente verso gli strumenti di simulazione la messa a punto e la verifica degli sviluppi. Di fatto, le libere già oggi servono ai team per gli affinamenti di dettaglio su basi di assetto definite al simulatore, salvo clamorosi errori che pure si sono verificati nelle ultime stagioni e hanno condizionato il week end di certe squadre.
Parlando delle gare Sprint, Domenicali ha commentato: “C’è un tema sul tavolo, relativo a quale format avremo nei prossimi anni, a partire dai week end Sprint. Dobbiamo capire se aumentarli, come farlo e se usare format diversi.
Tranne noi appassionati di lunga data, tutti vogliono le Sprint. Tutti i promotori le vorrebbero e, come già succede, sono disposti a pagare per averle”.
Il format Sprint ha subito varie correzioni sin dalla sua introduzione nel 2021: dal numero dei Gran Premi, sei appuntamenti quest’anno come nei due precedenti, al punteggio assegnato ai piloti classificati. Spesso, però, è mancata l’azione nella gara breve del sabato, al punto che si discute di varie modifiche, tra cui un meccanismo di griglia invertita sul quale, in passato, le squadre opposero visioni diverse.
Domenicali anticipa una discussione che tornerà attuale, sostenuta dalla posizione dei piloti, che vorrebbero perlomeno sperimentare la partenza con posizioni invertite in griglia. Sarà interessante scoprire se, perché e come le squadre stavolta daranno l’ok, rispetto ai dubbi iniziali, legati soprattutto ai rischi di incorrere in incidenti e subire maggiori danni in gara, con l’impatto conseguente delle riparazioni sul budget cap.
“Anche i piloti adesso ci chiedono di fare la gare Sprint, prima erano 2 su 18 i favorevoli, adesso il rapporto si è ribaltato. Ne abbiamo parlato durante una cena in Austria e tutti hanno detto che sarebbe perfetto avere più gare Sprint”. Al format va riconosciuta la vivacità spostata sulla giornata del venerdì, con una qualifica lì da commentare e un primo segnale concreto di prestazioni in pista. Volenti o nolenti, la Formula 1 non solo non può rimanere indifferente all’evoluzione tecnologica ma anche ai diversi modi di fruizione dello sport da parte del pubblico, dei nuovi tifosi e delle fasce più giovani di appassionati.
“Nei weekend tradizionali si gira tanto, ma quello interessa agli specialisti, con l’intensità di un weekend Sprint già al venerdì si può commentare una qualifica. È qualcosa che deve entrare nella cultura della Formula 1, ma si sta andando in quella direzione”, ancora Domenicali.
Sarà un equilibrio da ricercare tra innovazione e tradizione dello sport, che si interroga anche sulla distanza di gara. I 300 chilometri, storica distanza di un Gran Premio, potrebbero anch’essi finire in discussione con il format del futuro: “C’è il tema della durata delle gare, che forse per i giovani è un po’ lunga. Stiamo osservando su molti dei nostri canali come gli highlights stiano facendo molto bene, perché il pubblico vuole vedere i momenti salienti”.
Da un lato l’abbassamento della soglia di attenzione del pubblico, dato sociale evidente, dall’altro l’esplosione della popolarità della F1 sui canali social, sono fattori che favoriscono la fruizione degli highlights.
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