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GP Italia, l'anteprima: Ferrari, è il tempo dell'orgoglio

La tappa di casa come opportunità di riscatto, anche se solo occasionale: nel 50° anniversario del titolo di Lauda, la Rossa vuole omaggiare la sua storia con una prova tutta d'orgoglio
GP Italia, l'anteprima: Ferrari, è il tempo dell'orgoglio
© Getty Images

E' una Monza che ha il sapore dei primi anni '90, quando per una Ferrari costretta a vivere in seconda linea il palcoscenico della F1, il Gran Premio d'Italia diventava occasione di riscatto. Riscatto episodico, certo, perché anche un eventuale successo casalingo non salverebbe i bilanci di una stagione fin qui enormemente deludente: eppure, l'imperativo è tirare fuori l'orgoglio, di fronte al pubblico di casa.

Ferrari, è il tempo dell'orgoglio

Voleva essere una celebrazione diversa, quella di Monza 2025, nel weekend in cui, con algebrica precisione (domenica 7 settembre) cade il 50° anniversario dal titolo mondiale di Niki Lauda, un titolo spartiacque nella storia del Cavallino Rampante e forse nella storia di tutta la F1. La storia, così come il pubblico, non va in pista, eppure la storia può servire, per ricordare chi si è. Insomma, guardare indietro per avere la forza di guardare avanti: è l'imperativo di una Ferrari che arriva a Monza incerottata, reduce dal doppio zero olandese e con un weekend già in salita, almeno sul lato box di Hamilton, costretto a scontare cinque posizioni di penalità in griglia. Tecnicamente parlando, Monza non sarà Zandvoort: c'è speranza di fare meglio, su un tracciato in cui il team di Maranello è da sempre disposto a rischiare qualcosa in più sul fronte dell'affidabilità, a costo di tirare fuori anche solo qualche centesimo in più.

La SF-25 non ha la trazione ed il bilanciamento che aveva la SF-24 vittoriosa l'anno scorso, ma anche su altre piste atipiche si è difesa (Monaco, per dire) e spera di concorrere quantomeno per il podio. Del resto, come abbiamo detto, la tappa brianzola è un qualcosa di "estremo", con pacchetti a bassissimo carico e regolazioni specifiche: torna in auge il discorso delle sospensioni, da ammorbidire per il taglio sui cordoli o per uscire bene di curva, ma non troppo per non avere scompensi nei passaggi veloci della Ascari o della Parabolica Alboreto. La McLaren sarà come sempre la favorita d'obbligo, con una Rossa che però non vorrà solo stare a guardare: Leclerc a Monza è beniamino indiscusso mentre Hamilton, alla prima Monza da ferrarista, è chiamato a tirare fuori l'orgoglio. No, non può essere un weekend già scritto.

Norris e gli strascichi di Zandvoort

Non ce ne vorrà la McLaren se, per il GP Italia, siamo partiti col parlare di Ferrari. Ma i favoriti saranno sempre loro, i "papaya" che viaggiano a +324 nel Costruttori (già si fanno i conti sul quando arriverà la certezza matematica del titolo a squadre), seppur in una situazione di classifica Piloti diversa: perché il ko di Norris a Zandvoort ha rotto un equilibrio che ora Lando è costretto a ristabilire. I 34 punti di svantaggio rispetto a Piastri non lo condannano, ma lo mettono in una posizione scomoda: è lui, quello che deve rischiare.

Lo farà o forse no, anche se può comunque sperare che quanto successo a lui in Olanda possa capitare ad Oscar nelle prossime gare. Intanto, Monza sarà un appuntamento delicato per Lando, chiamato a dimostrare di non aver subìto, sul piano psicologico, il ko olandese. Le McLaren anche in Brianza saranno le favorite d'obbligo, anche se la MCL39, quest'anno, ha dimostrato di avere un vantaggio inferiore sulle piste agli estremi per caratteristiche. Più che un dubbio, è una speranza da parte dei tifosi, che in una Monza che sarà comunque gremita sperano di non vedere il solito monologo papaya.

Una verifica per Red Bull

Per il resto, Monza vedrà Pirelli festeggiare il traguardo dei 500 GP tagliato a Zandvoort, in una corsa in cui la casa milanese riproporrà le tre mescole in azione l'anno scorso: C3, C4 e C5. Nel 2024, anno in cui debuttava il nuovo asfalto, il tema principale fu quello del graining, in evoluzione anche durante il GP: quest'anno, essendo la pista "rodata", il graining dovrebbe essere inferiore. Dal momento che il tempo perso in pit-lane è tra i più elevati della stagione, le squadre cercheranno presumibilmente una strategia con una sola sosta, cercando di contenere il degrado principalmente al posteriore. Anche per via di sorpassi paradossalmente non così semplici nonostante i lunghi rettifili (dati i pacchetti a basso carico e le ali a corda ridotta, l'effetto scia e del DRS è minore), è logico il tentativo dei team di effettuare una sola sosta: a spingere verso le due fermate potrebbero essere le temperature nel caso fossero elevate. 

Per cui, proprio come nel 2024 (una sosta per Leclerc, due per i due McLaren sul podio), non si tratta di una strategia già scritto alla vigilia; è proprio sul fronte strategico che ci saranno opportunità, a cominciare da una Red Bull che già a Zandvoort ha provato a giocare diversamente le sue carte: per il team di Milton Keynes, Monza quest'anno è una tappa particolare perché, essendo stata uno degli appuntamenti più difficili dello scorso campionato, la squadra deve verificare se e quanti passi avanti sono stati compiuti in un circuito così particolare. Accanto alla Red Bull, ecco la Racing Bulls nel suo GP di casa: ripetere Zandvoort pare utopia, ma di certo il team faentino arriva al GP d'Italia nelle condizioni emotive migliori possibili.

 

 

 

 

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