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5 ago 2025 (Aggiornato alle 10:16)
Domenica 3 agosto. Interno Hungaroring. Pomeriggio inoltrato. I volti di Charles Leclerc e Lewis Hamilton sono due plastici ritratti di che cosa significa la delusione. Basta guardarli in faccia. I loro sguardi sono il riassunto di un disagio che si fa fatica a esprimere con le parole. Mentre il Circus smobilita e la McLaren festeggia la settima doppietta della stagione oltre alla vittoria numero 200 in F1, i due ferraristi hanno solo voglia di staccare la spina. Fuggire in ferie. Per provare a non pensare, almeno per qualche giorno, alla durissima realtà che stanno vivendo.
Dovevano essere la coppia più forte di tutto il mazzo. Ma sono costretti a guardare Lando Norris e Oscar Piastri vestire quei panni che un po’ tutti gli avevano assegnato in una vigilia che ha mandato molti fuori pista. Nel fine settimana che ha sancito la riconferma di Fred Vasseur nel ruolo di team principal del Cavallino con contratto pluriennale, Charles e Lewis hanno vissuto momenti diversi ma alla fine hanno raccolto più o meno le stesse briciole. Dopo aver conquistato una clamorosa e sorprendente pole position, la prima di questa stagione infernale, Charles ha fatto pure pensieri in grande. È scattato davanti a tutti al via. E diciamolo per un po’ ha fatto anche sognare.
Per ventisette giri ha illuso: Leclerc solo davanti a tutti, la Ferrari in testa con un ottimo ritmo, le McLaren dietro. Troppo bello per essere vero. «Credevo davvero di poter vincere in questo fine settimana. Nel primo stint avevamo tutto sotto controllo. Avevamo forse un po’ più degrado rispetto alla McLaren, ma eravamo in controllo. Nel secondo eravamo veloci. Dopo abbiamo perso tutto il nostro passo da quando abbiamo avuto il problema, è molto frustrante». Già, il problema. La perdita di performance che lo ha trascinato giù dalla testa della classifica giù dal podio, è stata determinata dal telaio.
Nel dopo-gara Vasseur ha detto che si è trattato di un guaio al telaio che ha reso la monoposto quasi impossibile da guidare e che a un certo punto c’è stato perfino il duddio che Charles potesse non concludere la gara. Al di là di questo l’amarezza di Leclerc è stata evidente: «Di questa prima parte della stagione non salvo niente. Sono veramente deluso, perché quando abbiamo un’opportunità di vincere dobbiamo prenderla, e oggi non lo abbiamo fatto. Per ora è quello che mi rimane di questa prima parte della stagione». Il resto è l’immagine del suo volto rabbuiato dentro una gara che poteva essere e ancora una volta non è stata.
E poi Lewis Hamilton. Qui la situazione è ancora più complessa. Il sette volte iridato è sprofondato in una crisi devastante che arriva all’autoflaggelazione. Si sente inutile. Combatte contro sé stesso. «La Ferrari dovrebbe cambia re pilota», dice dopo le qualifiche che lo vedono ancora una volta uscire di scena nel Q2. Non c’è solo la storia della parabola discendente di un campione, perché certe cose molto probabilmente non le pensa dal profondo del suo cuore, che continua a battere forte quando si tratta di corse. «Io amo correre», sottolinea alla domenica dopo aver chiuso fuori dalla top ten. E ai microfoni di Sky spiega con le parole che gli escono a fatica: «Io non mi sono sentito frustrato, ma non potevo fare molto di più», sibila Lewis, senza andare oltre nella sua analisi.
L’ultima gara prima della pausa estiva è anche il momento naturale per tracciare un bilancio della prima metà di stagione che, al netto di qualche spunto sporadico, Hamilton definisce così. «Non mi aspettavo nulla, non avevo aspettative. Ma è andata molto peggio di ogni altra mia stagione». Così tornano alla mente quei suoi giri di pista a Fiorano all’inizio di gennaio. Il popolo ferrarista in visibilio attorno al circuito e lui a distribuire sorrisi, emozionato come un bambino al primo giorno di scuola. In mezzo ci sono stati mesi difficili, pesanti oltre ogni aspettativa. No, non era così che pensava andasse questa stagione. Ora serve che ritrovi il morale. Ha bisogno di arpionare qualche risultato per uscire dalle sabbie mobili. Adesso la F1 va in vacanza e c’è ancora tutto un girone di ritorno da giocare.
Sarà compito di Fred Vasseur traghettare la Rossa fuori dal tunnel. Con la sua riconferma il Cavallino punta tutto sulla stabilità, evitando l’azzardo di azzerare nuovamente i vertici delle gestione sportiva alla vigilia del cambiamento regolamentare del 2026. Ferrari rinnova la fiducia al suo team principal e all’organizzazione che sta dando ai reparti. A Vasseur viene dato mandato a lungo termine, con l’obiettivo di vincere. Ma ora serve un’inversione di tendenza. E soprattutto servono risultati.
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