Cento di sfida

Nel prossimo week end in Giappone va in scena la centesima gara dall'istituzione del WEC. Il penultimo round stagionale diventa uno spartiacque fondamentale per l'assegnazione dei titoli iridati
Cento di sfida

Diego FundaròDiego Fundarò

25 set 2025 (Aggiornato il 26 set 2025 alle 13:46)

Con ancora quattordici ore totali ancora da correre, la 6 Ore del Fuji sarà lo spartiacque fondamentale in vista del gran finale in Bahrain, visto che potrebbe risultare decisiva in ottica classifica piloti, mentre in quella costruttori rimettere in corsa o tagliare definitivamente fuori una più delle tre inseguitrici alla Ferrari in fuga. La gara del Fuji avrà inoltre una valenza storica che le dona ulteriore prestigio, visto che si tratterà della centesima dall’istituzione del campionato FIA WEC, nato nel 2012 e che raggiungerà questo importante traguardo proprio sul circuito di proprietà della Toyota, peraltro unica casa sempre presente in ogni stagione dell’attuale Mondiale Endurance. 

Costruttori: en plein da 110 punti 

Con un tale bottino ancora in palio, le possibili combinazioni sono quasi tendenti all’infinito. Le uniche certezze sono rappresentate dai 203 punti finora conquistati dalla Ferrari, ampiamente leader grazie a tre vittorie e quattro podi, i 138 di Porsche (un successo e due podi nelle ultime tre gare), i 134 di Cadillac, per lo più arrivati grazie al bottino pieno di San Paolo ed i 99 di Toyota, ancora in corsa solo grazie alla matematica in una stagione affrontata da detentrice del titolo dove finora non è mai salita sul podio. Proprio per la casa giapponese la gara sulla pista di sua proprietà rappresenta dunque più una occasione di rivalsa che la realistica possibilità di difendere il titolo, dato che i 44 punti complessivi che arriverebbero da una eventuale doppietta con tanto di pole realisticamente non basterebbero ad accorciare a sufficienza il gap sulle tre rivali che la precedono, le quali a loro volta presumibilmente marcheranno punti. 

Piloti: 65 il bottino massimo

Se la lotta al titolo costruttori vi sono ancora in lizza quattro pretendenti, in quello piloti la lotta si restringe a Ferrari e Porsche, con i tre equipaggi del Cavallino che, oltre a vedersela tra loro, si dovranno guardare dai campioni del mondo in carica Kevin Estre e Laurens Vanthoor, che al Fuji probabilmente non avranno man forte dall’australiano Matt Campbell, protagonista assieme a loro della vittoria ottenuta a Austin. I due piloti della Porsche #6 sono infatti, con i loro 79 punti, nella morsa tra la 499P #50 di Fuoco-Molina-Nielsen (a 75) e la gialla #83 di Kubica-Hanson-Ye (a quota 100), mentre i leader Pier Guidi-Calado-Giovinazzi comandano la generale con 115 punti. Un bottino che pone il trio della Rossa #51 in una posizione di certo favorevole, ma comunque non tranquilla, visto che saranno in ogni caso costretti ad una gara accorta e finalizzata a raccogliere il massimo possibile. 

La grande ammucchiata in LMGT3

La categoria delle Gran Turismo ha confermato anche ad Austin quanto equilibrio vi sia nei valori in campo. La sesta gara ha infatti visto prevalere il quinto vincitore diverso da inizio stagione, con la McLaren salita sul gradino più alto del podio grazie alla penalità di cinque secondi affibbiata alla Ferrari di Rigon, prima sotto la bandiera a scacchi grazie ad un sorpasso del pilota veneto giudicato troppo aggressivo nei confronti della vettura inglese. La situazione di classifica vede così attualmente ben 13 (!) equipaggi racchiusi in 64 punti, con la Porsche di Hardwick-Pera-Lietz, unica ad aver vinto due volte, in testa con 95 punti e la Aston Martin di Hasse Clot-Barrichello ancora matematicamente in lizza con i suoi 31, a fronte di 65 punti ancora disponibili. Uno scenario che presumibilmente rimanderà l’assegnazione del titolo all’ultima gara in Bahrain.

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