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McLaren, Baku un anno dopo: oltre al mini-DRS c'era tanto di più

16 set 2025
Che l’abbiano sottovalutata un po’ tutti i rivali diretti, la McLaren? Siamo a una coda di campionato che nulla ha da raccontare se non scrivere il nome di chi, tra Piastri e Norris, sarà campione del mondo Piloti. La superiorità della MCL39 è stata tale da consentire ai due di aprire un distacco realisticamente incolmabile per Max Verstappen.
La matematica lascia ancora speranze, il realismo le riduce a una flebilissima speranza. Ancora meno (e da tempo) è in ballo sul fronte del campionato Costruttori, dove la squadra diretta da Andrea Stella con merito veleggia verso il bis iridato ottenuto nel 2024.
Un anno da protagonista assoluta
Fu a Baku, dodici mesi fa, che McLaren si mise in testa alla classifica dei team e portò a casa il successo. Da allora ha il controllo della graduatoria, segno di un stabile superiorità passata attraverso un inverno nel quale le speranze, diffuse, erano di un 2025 che potesse esser più incerto e conteso. Invece, no.
Un anno fa in Azerbaijan vinse Piastri, abile a saltare davanti a Leclerc dopo il pit-stop e irraggiungibile anche grazie a un dettaglio tecnico, all’abilità dei tecnici McLaren di sfruttare il regolamento a proprio vantaggio e sviluppare un’ala posteriore flessibile al punto da essere un mini-DRS.
Dopo le continue strette regolamentari necessarie sulle ali anteriori flessibili, la FIA intervenne anche sul mini-DRS “suggerendo” a McLaren di rimettere nel cassetto quell’ala e l’accordo arrivò tra Baku e Singapore.
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