McLaren contro Verstappen, la corsa al titolo vista da Wolff: "L'inseguitore è favorito"

Pubblicato il 22 ottobre 2025, 11:04
Prova a leggere il finale di campionato in chiave puramente razionale, Oscar Piastri, sottolineando come abbia ancora 40 punti di vantaggio su Max Verstappen, a 5 gare (e due Sprint) dal termine del campionato. Un distacco ampio ma tutt’altro che rassicurante, soprattutto esaminando lo scenario al di là della razionalità dei numeri. Per intenderci: vincendo tutte le gare tra Messico e Abu Dhabi, tutte le Sprint e con Piastri sempre secondo, il titolo andrebbe al pilota McLaren.
Vista così, la sfida resta difficilissima per Verstappen. Ma c’è altro, c’è un fattore psicologico sfavorevole a Piastri per la serie di risultati negativi - dalla prospettiva di chi corre per il titolo - messi insieme tra Baku e Austin. Non può permettersi altri passi falsi, se vorrà mantenere la relativa comodità di controllare i rivali Norris e Verstappen.
Max, il vantaggio dell'inseguitore di cui non ha bisogno
Quel dato psicologico che pesa più sui due piloti McLaren di quanto non avvantaggi Verstappen. All’olandese nei panni di cacciatore non serve certo la spinta in più che gli dà il ruolo di inseguitore, mentre è vero che non ha nulla da perdere nella rincorsa. Posto che abbia mai corso in carriera facendo qualsiasi calcolo di opportunità di una manovra, pensato se compiere o meno sorpasso, al netto della posizione in cui si è trovato nel mondiale.
Per i punti che lo separano da Piastri resta ancora il pilota sfavorito, un inseguitore sul quale, però, Toto Wolff non aha dubbi: “Chi è sfavorito dai pronostici ha sempre un po’ di vantaggio psicologico dovuto dalle probabilità. Queste sono decisamente sfavorevoli a Max, se si considera che sono molto basse quelle che possa vincere il campionato. Ma un solo ritiro può cambiare tutto e penso che questo influenzi anche la guida”. Ancora, Wolff ricorda: “Sono stato in una posizione simile con due piloti in lotta per il campionato e la minaccia dell’altro in fase di recupero era Max, credo. Poi ci fu Sebastian nella posizione di cacciatore”.
Con 40 punti ancora da colmare, a Verstappen fa gioco una lotta che avvenga direttamente con Piastri e Norris, ingaggiare una battaglia in pista e portare il duo McLaren a contendere la posizione, con i rischi conseguenti a eventuali contatti.
Qualcosa che si è intravisto a Austin nella battaglia tra Norris e Leclerc, nella quale Lando ha dovuto muoversi con attenzione per guadagnare i 3 punti aggiuntivi del secondo posto. “Si è visto con Lando, alla fine ci è riuscito ma è stato insidioso in alcuni momenti decidere se attendere o mettere il naso dentro per il sorpasso. È una situazione nella quale ti interroghi su quanto puoi essere aggressivo in un sorpasso”.
Un dilemma che Verstappen non ha mai avuto, figurarsi nella condizione di inseguitore.
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