GP Singapore: Ferrari, è una delusione “senza freni”
Altra cocente delusione per la Rossa al Marina Bay, dove la Rossa è chiaramente quarta forza: si parla di "potenziale" ed "esecuzione", ma la verità è che la SF-25 ha perso ancora terreno

6 ott 2025
L’immagine è “vecchia” di appena dieci mesi, giorno più o giorno meno. Ci sono Frédéric Vasseur e Zak Brown, siamo ad Abu Dhabi e nel mezzo c’è la coppa riservata ai Costruttori. Un’ora e mezzo dopo, quel trofeo finirà nella bacheca di Woking.
In 10 mesi creato un abisso
Abu Dhabi, l’anno scorso, era l’ultima gara. Quest’anno, invece, quella coppa ha trovato i suoi padroni con ben sei weekend di anticipo. E qui sta tutta la differenza tra quella foto tra Fred e Zak, che sapeva di (amichevole) resa dei conti, e l’immagine emblematica del Marina Bay, che per la prima volta nella sua storia ha registrato un titolo assegnato sul suo asfalto.
L’immagine di Singapore è ben diversa rispetto a quella del dicembre 2024 negli Emirati Arabi, dove dopo la bandiera a scacchi i meccanici delle due squadre si incontrarono in un turbinio di abbracci, sorrisi e complimenti reciproci: entrambe avevano fatto una gran bella stagione. Stavolta non è così: nella Città del Leone, mentre in McLaren si godono un titolo figlio del dominio, in Ferrari gli sguardi sono cupi. I due box, contigui, non potrebbero essere più diversi: in uno si sorride, nell’altro ci si chiede come sia possibile che, in soli 10 mesi, siano emerse differenze del genere.
Anche il 2° posto Costruttori si complica
La verità è che la McLaren ha affinato la MCL38, regina l’anno scorso, in un progetto ancor più sofisticato; la Ferrari invece ha provato qualche azzardo di troppo su un progetto, la SF-25, che ormai a Maranello non vedono l’ora di buttare nel cestino. “Siamo quarta forza e con distacco”, diceva sconsolato Leclerc dopo la corsa. Il rischio, ora, è di restarci ancorati, a quella quarta forza che è un ulteriore pugno nello stomaco: perché la piazza d’onore sarà pure un misero contentino, ma una volta presa coscienza della supremazia della McLaren era diventato il nuovo “obiettivo” (tra molte virgolette), eppure adesso sta sfuggendo anche quello. Il -27 da Mercedes non sarebbe molto, a sei weekend (più tre sprint) dalla fine, ma diventa complicato se la macchina non va. E ora come ora, pure la Red Bull, quarta a -8 da Maranello, può rappresentare una minaccia per il podio tra i Costruttori.
Come ha fatto, la Ferrari, a ridursi così? Beh, semplicemente aveva un progetto sbagliato e lo ha sviluppato meno del minimo, eccezion fatta per quella nuova sospensione posteriore che da sola ha garantito un feeling migliore ai piloti ed uno spettro di regolazioni più ampio per la messa a punto, ma niente più. Le altre, invece, hanno sviluppato: McLaren era ed è rimasta di un altro pianeta, Mercedes e Red Bull hanno portato un fondo a Monza ed un’ala a Singapore, ma soprattutto si sono intestardite nel far funzionare quel che avevano, perché se è vero che tutto cambierà nel 2026, hanno reputato importante andare fino in fondo, tra certezze da dare all’ufficio tecnico, metodologie (soprattutto Red Bull, che ha lavorato in fabbrica per cominciare i weekend su un altro piano al venerdì), strumentazione eccetera. La Ferrari invece è rimasta lì, ed il Cavallino ora annaspa come mai in stagione.
Potenziale ed esecuzione: la se la SF-25 è l’unica ad avere certi problemi…
Dati i guai di Hamilton, parlare di delusione “senza freni” non è solo simbolico. Perché va sempre peggio, anche se Vasseur si ostina a dire altro. Perché ad un certo punto, sul tema del “potenziale” e dell’”esecuzione”, tanto cari a Fred, bisognerebbe fare anche un discorso inverso, del tipo: ma se la Ferrari è andata bene solo in FP1 o Q1, come ha detto il team principal, ma non è che erano gli altri, a non aver sfruttato tutto il loro “potenziale”, in quelle sessioni in cui era emersa una Rossa meno peggiore del solito? Perché a suon di dire che la Ferrari in quei momenti aveva potenziale, si rischia di dimenticare che magari in certi momenti del weekend sono gli altri a non essere proprio al massimo, e che magari il massimo se lo tengono per altri momenti, quelli decisivi.
Insieme al potenziale, si può parlare anche della famosa “esecuzione”. Ma il sospetto dovrebbe venire: se sei l’unico che non migliora tra Q1 e Q3, se sei l’unico ad alzare la macchina dopo le libere 1, se sei l’unico che nel traffico va in crisi con i freni, se sei l’unico costretto a fare così tanto lift and coast, la colpa magari non è dell’esecuzione che non ha portato alla luce il potenziale. Magari, quel potenziale, semplicemente non c’è. Pare se ne siano accorti tutti, ma ci si ostina a non ammetterlo.
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