Piastri, Baku ha revocato l'Oscar della freddezza?

Sarà stata una gara storta come possono capitare in una stagione, nonostante tutto colpisce la serie di errori "non forzati" commessi dal pilota australiano
Piastri, Baku ha revocato l'Oscar della freddezza?
© Getty Images

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

Pubblicato il 23 settembre 2025, 08:27 (Aggiornato il 23 settembre 2025, 09:21)

Facciamo che è stato un week end storto, iniziato male sin dalle prove libere 1, con pochi giri fatti e proseguito peggio, mandando a muro la McLaren in qualifica. Il resto? Da dimenticare, per la falsa partenza e la gara conclusa, ancora, contro le barriere.

Facciamo che quello di Baku, per Oscar Piastri, è stato semplicemente un week end storto. Iniziato male e finito peggio. Primo ritiro stagionale, di un campionato che, gare in Australia e Canada a parte, lo ha visto sempre piazzato tra i primi tre. Un rendimento altissimo e quasi doveroso, vista la McLaren che si ritrova, al pari di Lando Norris.

Giustamente celebrato per le doti di gestione in gara e l’efficacia al volante della MCL39, mentre Norris incontrava non poche difficoltà a inizio anno di adattamento alle caratteristiche della monoposto, è proprio per il tratto distintivo di Piastri che la serie di errori visti in Azerbaijan stona parecchio. E fa insinuare qualche dubbio, che andrà immediatamente fugato a Singapore.

Qualifica "comprensibile"

A Baku, l’errore in qualifica è da mettere in conto, così l’aver concluso al sabato contro le barriere è, forse, il particolare meno incisivo, sebbene possa leggersi, al contrario anche come precondizione di quanto avvenuto in gara. Un GP d'Azerbaijan sempre ricco di episodi, di opportunità per il recupero tanto più con una monoposto competitiva come la McLaren. Senza dimenticare l’ampio vantaggio di 31 punti su Norris e quello siderale su Verstappen.

Invece, la domenica di Baku ha mostrato un Piastri insolitamente frettoloso, che ha prima “bruciato” il semaforo, poi nella foga della rimonta ha mandato a muro la McLaren. Episodi da contestualizzare al dato di un pilota alla terza stagione in Formula 1, la prima con una monoposto dominante che obbliga al risultato e la prima in competizione per vincere il mondiale Piloti. 

A conti fatti, i 6 punti recuperati da Norris possono tradursi come se fosse stato un arrivo uno-due McLaren, al netto di un Verstappen che ha recuperato un bel bottino di punti ma, realisticamente, ancora troppo lontano per poterlo immaginare in corsa per il titolo Piloti. Detta diversamente: sono solo Piastri e Norris che possono perdere il titolo.

A Singapore la verifica 

Singapore servirà per una verifica sulla ritrovata lucidità di Oscar, nella volata conclusiva di 7 gare che assegneranno il titolo Piloti. Ha la forza della posizione di leader, un bel margine di punti e ha la possibilità di controllare gara dopo gara il singolo piazzamento, concedendo, se serve, punti ai rivali.

Con questa chiave di lettura, stupisce come Piastri sia finito in una domenica costellata di errori, dalla quale, dopotutto - visto il piazzamento di Norris -, il parziale di punti persi è ancora sostenibile.

Sarà anche retroscenismo, ma sorge il dubbio che dopo Monza e il riconoscimento da parte di Oscar di aver corso un week end su livelli inferiori a quelli espressi da Norris, Baku dovesse essere una sorta di gara delle “risposte”, del ritrovarsi competitivo per forza e dimostrare di saper recuperare una situazione complicata dopo l’errore in qualifica.

Facciamo che quello di Baku, per Oscar Piastri, è stato semplicemente un week end storto. Iniziato male e finito peggio.

Singapore attende e sarà un banco di prova nuovamente molto favorevole alla McLaren, ideale per ristabilire la splendida noia - vista dalla prospettiva di Woking - di un ordine d’arrivo da unodue e vittoria del titolo Costruttori. Sarà un banco di prova perché Piastri dimostri la lucidità e freddezza tanto decantate fino a poche gare fa.

Un episodio isolato

Chi è certo che si sia trattato di una gara andata male come può capitare in una stagione è Andrea Stella. “Ho lavorato con piloti plurititolati e, in una stagione, in ogni stagione - anche quelle di maggior dominio - ho visto episodi come questo, persino da uno dei migliori piloti nella storia della F1: Michael Schumacher.

La cosa più importante che si impara è che, per qualche motivo, le cose diventano difficili e, non appena si valuta male l'aderenza disponibile, si viene puniti severamente.

Quindi, è un caso isolato per quello che è stato probabilmente il pilota più solido di questa stagione. Un weekend isolato in cui le cose non vanno per il verso giusto e alla fine, non è una sorpresa che ci sia una sconfitta da rivedere. Tantomeno è un'eccezione di cui dovremmo preoccuparci, perché questo è successo praticamente a tutti i campioni, anche a quelli con i migliori risultati".

Iscriviti alla newsletter

Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail

Premendo il tasto “Iscriviti ora” dichiaro di aver letto la nostra Privacy Policy e di accettare le Condizioni Generali di Utilizzo dei Siti e di Vendita.

Commenti

Loading

Berger, Schumacher, Briatore... 30 anni fa la Benetton scriveva la storia della Formula 1

Per l'anniversario dei titoli iridati arriva "Benetton Formula", il documentario che racconta per la prima volta la storia della celebre scuderia italiana: sarà trasmesso in prima visione assoluta venerdì 28 novembre alle 22.30 su Sky Sport Uno

Vowles su Colapinto: “Si è guadagnato quel posto”

Colapinto si avvicina al finale di stagione con più serenità grazie al rinnovo e ai nuovi riconoscimenti, tra cui il sostegno di James Vowles