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6 set 2025
L'all-in, come lo si chiama da ieri, prevedeva, o meglio auspicava, un risultato di qualifica migliore. Leclerc scatterà 4°, Hamilton 10°: con una Ferrari che ha deciso di giocarsi il tutto per tutto sull'assetto in vista del Gran Premio d'Italia, probabilmente serviva partire qualche posizione più in su per alimentare il sogno del popolo di Monza.
Pare facile: se a Monza voli sul dritto, allora sei forte. Beh, la logica è un po' più sofisticata: perché un assetto estremo significa correre il rischio di "scivolare" nelle curve su una pista sulla quale gestire le gomme non è mai facile. Tuttavia, le idee della Ferrari sono apparse chiare sin dal venerdì. Per costruirsi una possibilità nella tappa di casa, la Rossa ha puntato sin da subito su un assetto molto scarico, scommettendo poi sull'evoluzione della pista: più aumenta il grip, più viene mitigato l'effetto "scivolamento" di una monoposto aerodinamicamente scarica. Il team di Maranello ha puntato su questo, soprattutto in chiave gara: perché sarà domani che verrà veramente messo alla prova questo assetto estremo, dal momento che un conto è gestire una vettura con poco carico su gomma nuova e sul giro secco, un conto è farlo con il pieno di benzina ed a mano a mano che la gomma perde aderenza.
Ovviamente, il rischio che la Rossa ha deciso di accollarsi è figlio della volontà di giocarsi al massimo le proprie carte: contro una McLaren capace di estrarre carico verticale in abbondanza (la MCL39 infatti è velocissima nei tratti più rapidi, come le Lesmo, la Ascari o la Parabolica Alboreto, mentre paga qualcosa sul dritto), la Ferrari ha deciso di puntare sull'assetto opposto, ovvero guadagnare sui rettilinei e stringere i denti in curva. In caso di necessità, in gara la Rossa si affiderà alle sue alte velocità di punta (a Monza, nonostante tutto, passare non è facile: l'effetto DRS, con le ali a corda ridotta, è meno influente) per difendersi o attaccare, a patto ovviamente di non vedere crollare le gomme. Sul fronte strategico, le due Ferrari avranno una gomma media nuova ed una gomma dura nuova: almeno per la scuderia di Maranello, la tattica di gara sembra andare chiaramente verso la singola sosta.
Sempre sul fronte del set-up, Leclerc ha svelato leggere differenze tra lui ed Hamilton: Charles ha ammesso che la sua scelta è un po' più "estrema", ma resta convinto della scelta presa, la cui valutazione definitiva avverrà solo con la gara di domani.
Tiene banco la questione della scia: con Hamilton penalizzato, si era parlato di un possibile gioco di squadra, con Hammer a concedere la scia a Leclerc. La Ferrari non lo ha fatto: perché? Secondo Vasseur, era troppo più importante il giro di preparazione: "Era un'opzione, ma la decisione giusta penso fosse concentrarci sul giro di preparazione, abbiamo visto in altri weekend come un giro di preparazione buono o negativo possa fare tanta differenza. Penso fosse meglio fare così. Charles ha capito perfettamente la situazione, non ha chiesto la scia".
L'espressione facciale del monegasco nell'intervista con Sky, in realtà, ha fatto pensare ad altro, con il numero 16 che ha detto: "Si poteva gestire diversamente, ma vabbè, è andata così...". Leclerc, probabilmente, avrebbe voluto un aiuto nel secondo tentativo: a suo dire già il primo tentativo del Q3 era stato davvero molto buono, per questo serviva forse una spinta in più. Tant'è che, forse consapevole di dover spingere molto per un giro già buono, Charles non è stato impeccabile alla Prima Variante nel secondo tentativo e non è riuscito a migliorarsi.
Mentre Hamilton, considerando posizione di partenza e avversari, indica una top 5 ("comunque difficile", dice) l'obiettivo di domani, Leclerc non smette di crederci. "Anche nel 2024 pensavo non fosse possibile vincere, e invece...", ha sussurrato ai microfoni. Leclerc non smette di crederci, vero, ma non sottovaluta nemmeno la concorrenza: McLaren e Verstappen sono forti e lui dovrà gestire una macchina che sarà quantomeno difficile da domare visto il basso livello di deportanza. Insomma, sapere che Leclerc non si sente ancora battuto in vista della gara è una piccola iniezione di fiducia per i tifosi: la gara è domani, è domani che, ancora più di oggi, servirà il manico.
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