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29 ago 2025
I giochi di mercato che contano sono rimandati di un anno, in una lunga sospensione dei giudizi che attende di verificare chi, da gennaio del 2026, porterà in pista la macchina migliore nel nuovo corso tecnico.
Saranno giochi che, inevitabilmente, ruoteranno su Max Verstappen, formalmente sotto contratto fino al termine del 2028 con Red Bull ma libero battitore se a Milton Keynes non inizieranno col piede giusto (vincendo) il ciclo tecnico in arrivo.
Mercedes segue Max, Aston Martin con Newey e Honda pure. Poi tutti gli altri, perché un Verstappen sul mercato è un pilota col quale tutti devono discutere.
La Ferrari? Ecco, sul numero di Autosprint in edicola lanciamo quella che può considerarsi una “provocazione”, a firma di Pino Allievi: a Maranello devono contemplare l’ipotesi di un Verstappen da portare in squadra.
Certo, Hamilton dovrà decidere con il team se e come continuare dopo il 2026, poi ci sono le alternative già a disposizione per la Rossa, anzitutto un Bearman che avrebbe maturità e velocità per il gran salto e andare ad affiancare un Leclerc con i galloni di punta unica. Teorie, opinioni, scenari.
Chi non è affatto convinto che un passaggio in Ferrari sarebbe una scelta valida per Max è Bernie Ecclestone. L’ex padre padrone della Formula 1, intervistato da Sport.de, è tranchant: “Se andasse alla Ferrari, sarebbe la fine della sua carriera. Speriamo che non accada”.
Opinione a parte, Verstappen ha sempre sottolineato quanto le sue scelte future saranno orientate dalla possibilità di avere una macchina vincente. Parte da lì, dal tema tecnico, dalle concrete possibilità di lottare per il titolo, ogni valutazione.
Una Ferrari che dovesse presentarsi nel 2026 con un vantaggio competitivo importante avrebbe, di colpo, un appeal ulteriore rispetto a quello di sempre che deriva dal Mito.
Ecclestone imputa alla Ferrari scelte errate, “sfortunatamente sono state scelte persone sbagliate, serve chi sia in grado di attirare gente”.
Ne fa una valutazione di contesto, al di là del singolo pilota, quando parla delle difficoltà avute da Hamilton nella stagione corsa finora: “L’aspetto più imbarazzante per Lewis e la Ferrari è che pensavano avrebbe potuto fare lui tutto ciò che era necessario. Devono essere delusi che quanto avrebbe dovuto concretizzarsi non è stato ottenuto”.
Hamilton in realtà sta lavorando con il team per apportare i cambiamenti necessari e cogliere i frutti dal 2026. Cambiamenti - di mentalità, di modo di operare (anche semplicemente sulla pianificazione degli sviluppi), di caratteristiche di una monoposto - che richiedono tempo per essere definiti e attuati.
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