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22 ago 2025
A rileggere il percorso a ostacoli affrontato da Andretti fino a giungere al “via libera” all’ingresso di Cadillac in Formula 1, immaginare che nel 2027 vi possa essere spazio per un dodicesimo team in griglia è uno scenario al limite dell’utopia.
La possibilità che arrivi un’altra squadra, per 12 totali, nei prossimi anni è stata rilanciata dal presidente della FIA. I progetti velleitari e su dubbie basi non sono mancati nel corso degli anni, da ultimo con le candidature che hanno intrapreso il percorso di valutazione lanciato dalla FIA per la selezione di una nuova squadra, poi risultata nel progetto Andretti-Cadillac.
Guarda al 2027 l'investimento immaginato da SKM Capital, struttura diretta dall’investitore ventiquattrenne Saad Kassis-Mohamed. Un progetto che verrebbe supportato da investimenti per 280 milioni di euro nei primi tre anni.
A quantificare l'impegno necessario a sostenere la fondazione da zero di una squadra di Formula 1 competitiva, i costi si aggirano nell'ordine degli 800-900 milioni di euro, tra investimenti sulle strutture ed esercizio stagionale al limite del budget cap, quota d'ingresso. Numeri snocciolati da Toto Wolff nel 2024, quando indicava l'impegno finanziario che avrebbe dovuto sostenere Andretti per operare nel mondiale.
“La Formula 1 è una competizione ingegneristica regolata e con un quadro di costi prevedibili, questa combinazione ne fa un progetto sul quale investire. Stiamo costruendo un’organizzazione compatta, guidata dai dati e che sia sostenibile e credibile dall’inizio”, ha commentato Marcine Graham, managing partner di SKM Capital nella nota stampa diffusa sulla voglia di Formula 1.
Intervistato nelle scorse settimane dal magazine indiano Sportstar, Saad Kassis-Mohammed ha spiegato come “la Formula 1 operi adesso con chiari limiti finanziari e uno stabile scenario tecnico. Ci piace l’incrocio tra ingegneria di vertice, una piattaforma globale e una governance dei costi prevedibile”.
Se e quando la FIA aprirà un bando di gara per la selezione di un 12° team, d’accordo con Formula One Group, il tema del valore apportato alla categoria sarà nuovamente centrale per qualsiasi candidatura che avrà ambizioni di superare la fase iniziale di valutazione.
Non è un mistero come la Formula 1 cerchi costruttori globali, brand che apportino valore alla categoria perlomeno in pari con quanto beneficeranno in termini di spartizione dei proventi.
SKM Capital lavora a un modello di business nel quale il brand sulle vetture sarebbe Caterham. Gli appassionati ricorderanno l’esperienza fallimentare portata in pista tra il 2012 e il 2014, le beghe legali e le prestazioni insufficienti di quel progetto portato avanti da altri investitori.
Se mai SKM Capital sarà la dodicesima squadra in griglia, sarà presente con il marchio Caterham in una formula di licenza di utilizzo del marchio: nessun impegno diretto per la piccola casa automobilistica inglese. “Caterham esercita un forte ricordo e attualmente non è presente in pista. Una licenza sul marchio accorcia lo sviluppo delle attività di marketing senza far rivivere l'entità aziendale ormai defunta o le sue passività”, ha sottolineato Saad Kassis-Mohamed.
Se per diventare un 12° team è necessario un processo di selezione da parte della FIA, uno scenario completamente diverso passa per l’acquisizione di una delle squadre oggi in griglia. “Rispettiamo i limiti fissati dalla FIA e F1, il nostro piano prevede due opzioni: un cambio nel controllo di una squadra esistente o l’applicazione al prossimo processo avviato dalla FIA, quale squadra cliente ben finanziata e con una fornitura di power unit di lungo periodo”.
Le attività tecniche verrebbero insediate a Silverstone, mentre il reparto corse SKM Racing avrebbe sede a Monaco di Baviera.
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