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Conclusi i test Pirelli a Budapest per le gomme 2026: decisa la costruzione in vista dell'omologazione

Nella prima giornata sono scese in pista Alpine, McLaren e Racing Bulls, nella seconda di nuovo Alpine con Ferrari: tutti con mule car di diversa derivazione, sono state 615 le tornate complessive
Conclusi i test Pirelli a Budapest per le gomme 2026: decisa la costruzione in vista dell'omologazione
© Pirelli

Matteo NovembriniMatteo Novembrini

7 ago 2025 (Aggiornato alle 10:03)

Ora sì che per tutto il mondo della F1 si può parlare di vacanza. Per alcuni infatti le fatiche sono proseguite anche dopo il GP d'Ungheria, dal momento che a Budapest erano in programma i test Pirelli per le gomme 2026. Due giorni di prove, martedì 5 agosto e mercoledì 6, per un lavoro che adesso manda, davvero, tutto il Circus in pausa.

Martedì 5: Alpine, McLaren e Racing Bulls in pista

Il primo dei due giorni di prove ha visto all'opera Alpine, McLaren e Racing Bulls, tutte quante con delle mule car (macchine modificate) per alloggiare il prototipo di gomma 2026: McLaren e Alpine, rispettivamente con Norris ed Aron, hanno girato con una base della vettura 2023, mentre la Racing Bulls, con Lawson, una vettura dello scorso campionato.

Su una pista che ha raggiunto in giornata un picco molto alto di temperatura (ben 56° C), le squadre si sono impegnate a testare le mescole C3, C4 e C5, con i piloti che in mattinata si sono dedicati a run brevi per verificare il livello di prestazione di ciascuna soluzione, mentre nel pomeriggio sono stati effettuati degli stint più lunghi per osservarne il comportamento sulla lunga distanza. In termini di giri, Aron ne ha completati 159, Norris 144 e Lawson 143.

Mercoledì 6: tocca alla Ferrari

Nella giornata di mercoledì 6 agosto, caratterizzata ancora da temperature piuttosto elevate, i test sono proseguiti con Alpine e Ferrari. Stavolta, le prove sono andate in scena sì con mule car ma con vetture derivate dalle monoposto 2025 e le prove sono state condotte rispettivamente da Franco Colapinto e Charles Leclerc. Il programma prevedeva in mattinata la comparazione sulla corta distanza di diversi prototipi di mescole dalla C3 alla C5 per verificarne il livello di prestazione assoluta, mentre nel pomeriggio erano previsti dei long run per metterli alla prova sulla distanza; in questa fase è stata anche provata su un run lungo una versione della C2. Purtroppo, un incidente dell'argentino ha ridotto il programma: Colapinto ha sbattuto dopo 25 giri e la vettura non è più stata in grado di riprendere la pista, così i test sono proseguiti con il solo Leclerc, che ha completato 144 tornate sull'Hungaroring. In totale, dunque, il test ha registrato 615 giri completati.

Gli obiettivi del test

Il test, come detto, era dedicato alle gomme 2026, che saranno sempre da 18” ma 25 mm più strette all’anteriore e 30 mm più strette al posteriore. Questo è stato il commento di Mario Isola sulla due giorni di prove ungheresi: "Sono stati due giorni utili per proseguire nello sviluppo delle mescole per il prossimo anno, visto che ormai ci avviamo alla stretta finale. L’Hungaroring è un tracciato impegnativo per le sue numerose curve lente e per la densità d’energia cui sono sottoposti i pneumatici in un giro piuttosto corto ed è un banco di prova probante in particolare per le mescole centrali della gamma 2026, che andrà da C1 a C6, come quest’anno.

Abbiamo raccolto tanti dati, peccato per i chilometri che sono mancati a causa dell’uscita di pista di Colapinto, peraltro non legata in alcun modo alle gomme. Per quanto riguarda le costruzioni, abbiamo validato le soluzioni finali in vista della loro omologazione, prevista dal regolamento per il prossimo 1° settembre. Avremo invece altre tre sessioni di test – a Monza, al Mugello e a Città del Messico – per concludere lo sviluppo delle mescole, la cui omologazione è prevista per il 15 dicembre prossimo”.

 

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