Stella super-manager alla Angelo Dundee!

Ha portato al mondiale Norris come il leggendario secondo all'angolo di Muhammad Ali...
Stella super-manager alla Angelo Dundee!
© Getty Images

Mario DonniniMario Donnini

Pubblicato il 8 dicembre 2025, 10:54 (Aggiornato il 9 dic 2025 alle 11:22)

Ha vinto lo stile. Andrea Stella è il primo Team Principal italiano nella storia della F.1 che porta un pilota al titolo di campione del mondo nei colori McLaren. Della serie, essere italiani mostrando grazia quando si è sotto pressione. Niente pizza e mandolini, sbraitate e le mani avanti per dire qualsiasi cosa, spesso niente. No. Lui non gesticola, non polemizza. È dialettico con le braccia attaccate ai fianchi.

L’uomo che sfugge agli stereotipi

È fuori dai luoghi comuni e della F.1 ha capito tutto, Andrea Stella, ci sta da una vita, è un uomo di grande successo, eppure rifugge completamente dai comportamenti e dalle attitudini esagerate di chi se la vede bene. 

Al paddock quando può gira preferibilmente in compagnia della moglie e dei figli ed è un piacere incontrarli e parlarci. Boh, sembra, che so, il classico prof d’italiano che al liceo sei molto fortunato ad aver incontrato, il tipico motivatore che e a forza di farti seguire il suo esempio ti regala il piacere di diventare una persona migliore. Lo scorso anno abbiamo investito per mesi e mesi in studi per cercare di capire come era riuscito a far risorgere la McLaren, dopo un inizio di 2023 che avrebbe deluso anche l’Andrea Moda. Poi, dai e dai, tutto è stato chiaro.

La squadra cambia, trasmuta e solidifica, con l’iniezione geniale di Rob Marshall, ex allievo di Newey alla Red Bull, e la perfetta leadership condivisa con Zak Brown. Quindi da lì le tante vittorie, il mondiale Costruttori e la inevitabile nomination 2025 a spaccare montagne.

L’anno che detta legge

E qui Andrea conferma la grandezza personale spiegando anche d’essere un po’ più grande del presunto concetto di grande. Perché il 2025 è un anno strano, particolare, tirato e difficilissimo. Nel quale il mondo si aspetta tanto, tutto dall’Arancia Meccanica, perché ormai il titolo Piloti non può e non deve sfuggire, sennò siamo di fronte a un’incompiuta, a una bella senz’anima, a una prof senza laurea, a una miss mondo dal naso adunco, improvvisamente strabica.

Andrea Stella resta tranquillo e cauto come sempre, limitandosi a dire che con la MCL39 oseranno un po’, perché sarebbe sbagliato non osare, ma cercando di tenere buono quanto c’è già. Tutto vero. Da subito si capisce che la monoposto è al top e può farcela, perché gentile con le gomme, sempre in finestra, giammai non accesa e di gran lunga caposcuola e capoclasse della stagione 2025, ma c’è un ma grande come una casa. Cioè, non è mica facile scalzare l’imperatore Verstappen, uno dei campioni più imbattuti e imbattibili nella storia della Formula Uno, puntando su un missile e due ragazzetti.

Due ragazzi contro un imperatore

Sì, due ragazzetti, perché se la MCL39 missile lo è, innegabilmente, almeno per l’inizio 2025, Piastri e Norris non sono costituzionalmente nati per lottare per il campionato del mondo. Hanno 24 e 25 anni, barba poca e guance gentili. Sorridono timidi, non hanno mai davvero lottato in vita loro per un mondiale Piloti, non hanno esattamente idea della pressione che arriva addosso quando si capeggia una classifica iridata e si arriva dalle parti del Gp di Monza.

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