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Adesso per Lewis la lotta F.1 è con i più grandi di sempre, Fangio e Schumi
31 ott 2017 (Aggiornato alle 10:09)
Il know-how e il blasone del team di Brackley sono a livelli prossimi all’imperforabilità e lo stesso Hamilton è protagonista in divenire della più bella stagione della sua carriera, durante la quale, a oggi, non ha mostrato sbavature né compiuto errori di rilievo, ma solo umanemente attraversato qualche giornata non perfetta.
In poche parole Lewis sembra nel bel mezzo di un ciclo personale ben lungi dal dare segni di cedimento.
Stesso discorso per la Mercedes.
E quando si parla di volontà di potenza e attacco ai record dei record la prospettiva è tutto.
È molto interessante notare che anche Michael Schumacher vinse il quarto titolo a 32 anni, al termine della stagione 2001, pure lui non a caso nel bel mezzo del suo ciclo pluriridato in Ferrari.
Discorso completamente diverso per gli altri tetracampioni.
Fangio ci arrivò nel 1956 a 45 anni suonati e con la certezza che dentro di sé avrebbe avuto solo un’altra stagione piena d’autonomia, prima di andare in pre-ritiro e in protezione esistenziale.
Discorso quasi simile per l’altro pokerista iridato Alain Prost, quattro volte campione al termine di un 1993 che lo vede 38enne dominatore soprattutto grazie alla netta superiorità della Wiliams-Renault.
Ma lui come pilota iperprestazionale i giorni migliori li aveva già vissuti. Infatti a fine anno si ritirerà dalla F.1 per mai più ritornarci in veste attiva.
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