Nemmeno una strategia originale e discutibile ha permesso a Mark Webber (e alla Red Bull) di andare sul podio anche senza Vettel. L’australiano non riusciva a tenere il passo di Button e Massa davanti a lui.
«All’inizio - spiega Webber - c’è stata una bella lotta con Button, ma siccome si poteva usare il Drs su due rettifili, era facile per me superarlo nel primo tratto, ma poi lui mi risuperava nel secondo. Alla fine non avevo il passo dei primi, abbiamo avuto difficoltà al primo pit-stop: ho perso almeno 5 secondi. Una fregatura, è andata sempre bene negli altri Gp ma stavolta non ha funzionato».

Per lui la Red Bull si è inventava una originale strategia per portarlo davanti a Button e Massa: dopo il primo stop al 17° giro che gli ha fatto perdere quei 5 secondi extra, era scivolato indietro. Così il team gli ha fatto fare uno stop in più: a 20 giri alla fine la seconda sosta, ma la Red Bull ha continuato a montare le morbide invece delle medie che avrebbe dovuto mettere.
Con le gomme soft Webber ha recuperato secondi su secondi ai due rivali, superandoli e facendo segnare il giro più veloce della gara, ma a quel punto doveva creare un gap di almeno 20” per restare davanti a Button e Massa quando si sarebbe fermato ai box per l’ultima obbligatoria sosta, per mettere le gomme dure.
Webber ha portato più in là possibile la sosta finale, effettuandola solo all’ultimo giro, ma è riuscito a recuperare solo 10 secondi su 20 a Button finendo dietro di lui. Invece con quella strategia ha scavalcato Massa. Ma in questo modo la Red Bull per la prima volta nella stagione, a causa anche del ko di Vettel, non è sul podio. Un passo falso di cui Webber sicuramente si sentirà in parte responsabile.