Fuori ci sono le mucche per strada, i carretti, i motorini e gli autobus di un traffico impossibile. Dentro il solito impianto alla Hermann Tilke – l’architetto tedesco che ha disegnato i più recenti tracciati di F.1 – i soliti chilometri di superstrade in mezzo al nulla. Il nuovo autodromo di Buddh è ancora un cantiere, ogni mezz’ora salta la corrente, tanti edifici hanno l’aria provvisoria.
Ma la pista, per ora, piace a tutti. “È diversa – ha affermato Michael Schumacher, che in India è un idolo – ci sono punti molto larghi in staccata e diverse curve cieche. Mi riferisco in particolare alla curva numero 3”. Il tedesco della Mercedes ha rivolto anche un ricordo a Marco Simoncelli e Dan Wheldon: “È tristissimo il ricordo di questi due piloti, ma ci sono cose che fanno parte del destino”.
Il circuito indiano l’hanno provato in diversi, al simulatore oppure alla playstation. Rubens Barrichello da casa, nelle sfide “On line”; ha trovato una bella differenza fra il suo tempo ideale – 1’26” e 1’27” – e quello indicato dal simulatore della Williams, che è di un paio di secondi superiore. “Rubens ci passa sette ore al giorno, su quel gioco", scherza Felipe Massa. E l’altro ribatte: “E tu cinque e mezzo, e sei stato tu a introdurmi nel gioco. Mia moglie ce l’ha con te, non con me”.
Più seriamente, a preoccupare tutti è lo strato di polvere che ancora ricopre la sede stradale e che bisognerà “pulire” domani a forza di passaggi. Il solo indiano a correre, come previsto, è Karthikeyan che sostituisce Liuzzi.
L'altro pilota locale, Chandhok, non ha potuto vincere la resistenza dei titolari della Lotus – corre voce che non abbia pagato... – che per contratto hanno diritto a tutte le gare, e si accontenterà soltanto delle prove libere.