Se la giocheranno, la vittoria al Gran Premio di Singapore, ai “pit-stop”. È questo il primo quadro che emerge dalla tormentata prima giornata di prove libere. Tormentate perché fra cordoli che saltano - e che vengono eliminati - e piloti che sbattono o si fermano, alla fine la prima sessione è durata meno di un’ora.
Lewis Hamilton nella prima fase, Sebastian Vettel nella seconda. E le Ferrari? “Va piuttosto bene – è stato il commento a caldo di Stefano Domenicali – ma due stop mi sembrano molto tirati”. E lo stesso Lewis Hamilton ammette di puntare a una strategia di gara sulle tre soste. “A meno che – ha precisato il capo della Ferrari - la pista non si “gommi” di più domani”.
Tre “pit-stop”, se non addirittura quattro, spezzeranno i 61 giri del GP di Singapore – di solito il più “lungo” come durata, al limite delle due ore – in una serie di gare sprint.
Le prove libere del venerdì hanno evidenziato una differenza importante nel rendimento sul giro fra i due tipi di gomma, a mescole morbida e super morbida: circa un secondo. Ma per la Ferrari anche di più. Fernando Alonso era a 1”7 da Vettel prima di montare le super morbide: alla fine è rimasto a due decimi.
E se è vero che il giro “da qualifica” di Vettel non è stato perfetto, è anche vero che con le coperture dalla fascia rossa la Ferrari, tanto per cambiare, si comporta meglio. “Andiamo bene anche sul long-run”, ha ammesso Domenicali. Le sequenze di giri lunghe, la Ferrari le ha fatte, come al solito, alla fine della seconda sessione. Con le gomme più morbide, naturalmente: il problema sarà conservarle per la gara.