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Webber non incolpa Kovalainen

Webber non incolpa Kovalainen

27 giu 2010

L'evento per cui sarà ricordata la gara di Valencia è il terrificante incidente occorso a Webber nel corso del nono giro, sia per l'incidente stesso che per le conseguenze connesse al successivo ingresso della safety-car. Per quanto riguarda l'incidente in sé, l'australiano è decollato sulla Lotus di Kovalainen alla fine del rettilineo più veloce, disorientato da alcuni piccoli scarti dell'avversario - i due erano in lotta per la posizione, anche se Webber stava risalendo fortissimo dopo una sosta ai box - ma soprattutto dalla frenata anticipata. La Red Bull è letteralmente decollata compiendo una capriola all'indietro e andando poi, già mezza demolita, a sbattere contro le protezioni ancora a velocità sostenuta. Fortunatamente tutto è andato per il meglio, le protezioni hanno svolto il loro compito e l'australiano non ha riportato danni.

Però Webber, nonostante lo spavento, non colpevolizza Kovalainen: "Ho guidato anch'io macchine lente. Però sono rimasto lo stesso sorpreso. Inizialmente pensavo mi stesse lasciando passare - con la nostra differenza di velocità non poteva pensare di resistere - poi ha avuto questi piccoli scarti, e nel momento che ho iniziato a pensare "ma dove sta andando?" ha frenato, o rilasciato il gas o quello che è. Il fatto è che questo è successo almeno 80 metri prima di quanto avessi frenato io nel giro precedente e mi ha completamente colto di sorpresa".

La stessa spiegazione viene da Kovalainen: "Sono contento che Mark stia bene: non dove succedere, ma è successo. Credo che non si aspettasse proprio che io fossi costretto a frenare così presto rispetto a lui per affrontare quella curva. Un po' cercavo di difendere la posizione, e per questo credo che ad un certo punto lui sia stato indeciso sulla direzione da prendere proprio nel momento in cui ho dovuto frenare. Non ha avuto possibilità di reagire. Penso che sia questa la spiegazione".
A chi gli chiedeva se questo incidente non sia dovuto all'eccessiva differenza di velocità fra le monoposto più competitive e quelle più lente, ha risposto: "Non penso sia una motivazione, siamo tutti piloti abbastanza maturi per gestire queste cose. Comunque non ho mai pensato che fra noi e i top team ci sia una differenza così abissale da non poterla affrontare."



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