La Red Bull e i suoi “ribelli”

La Red Bull e i suoi “ribelli”

Pubblicato il 1 giugno 2010, 13:09

Da qualunque lato lo si guardi, quello tra Mark Webber e Sebastian Vettel a Istanbul è comunque stato un fatto grave. Alla Red Bull è costato non soltanto una vittoria gettata al vento ma anche la leadership nella classifica Costruttori. Sia l’australiano – alla fine comunque terzo nel GP di Turchia – sia il più giovane tedesco si sono dichiarati “non colpevole”; il che significa che la colpa è dell’altro. Ma hanno pure fatto sapere che quanto accaduto non influirà negativamente sui loro rapporti. Sarà. Ma nelle file della Red Bull non sembrano tanto convinti. Per mettere una pietra sopra, o almeno provarci, Webber e Vettel sono stati convocati presso la sede del team, a Milton Keynes, in Inghilterra; ex base della Jaguar e prima ancora della Stewart Grand Prix. Lo scopo della convocazione, voluta dal direttore generale della scuderia Christian Horner e soprattutto dal titolare, l’imprenditore austriaco Dietrich Mateschitz attraverso il suo uomo di fiducia, il connazionale ex pilota Helmut Marko, è dunque quello di chiedere spiegazioni. Ma, soprattutto, che i due protagonisti della vicenda facciano chiarezza tra loro.

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