McLaren contro Red Bull

McLaren contro Red Bull

Pubblicato il 30 marzo 2010, 15:00

Il vantaggio di prestazione velocistica della Red Bull pare risiedere nell’avere trovare il carico aerodinamico ottimale senza penalizzare la velocità di punta. Su questa considerazione la McLaren ha gettato un sasso nello stagno del sospetto: la Red Bull avrebbe un dispositivo per variare l’altezza da terra. Martin Whitmarsh, capo della scuderia inglese, punta il dito: “Sembra che la Red Bull.ma anche altre monoposto, in qualifica siano più basse”. E fa notare le scintille che le vetture di Vettel e Webber sprigionano quando il fondo striscia sull’asfalto. In teoria, con un peso supplementare tra i 160 e i 180 kg, la monoposto non dovrebbe essere così bassa a serbatoio vuoto.
Pare che la Ferrari disponga di un congegno che permetterebbe di intervenire sull’avantreno, quando la vettura è ferma; sarebbe usato durante i pit stop. Alla McLaren sostengono che questo dispositivo è regolare mentre quello della Red Bull, forse automatico, non lo sia proprio perchè permetterebbe una variazione dell’assetto con la monoposto in movimento.
Secondo Ross Brawn della Mercedes Grand Prix le accuse rivolte alla Red Bull sono scorrette perchè non comprovate. “Hanno una monoposto competitiva – taglia corto il super tecnico inglese ¬ e non c’è alcuna prova che stiano violando le regole”. E aggiunge che anche una minima variazione della pressione delle gomme può determinare una variazione significativa dell’altezza da uno a due millimetri. Intervenendo sulla pressione, alla Red Bull riuscirebbero quindi a ottenere un compromesso tra tra le prestazioni in qualifica e quelle in gara.

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