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GP Azerbaijan, arriva il rinnovo: Baku in calendario fino al 2030
Lorenzo Lucidi
22 set 2025
È arrivato nel corso del week end dominato da Max Verstappen l’annuncio del rinnovo, fino alla stagione 2030 compresa, del gran premio dell’Azerbaijan nel calendario della Formula 1. Introdotto nel 2016, questo gran premio è stato spesso teatro di duelli intensi e colpi di scena, elementi che hanno portato Liberty Media e Stefano Domenicali a estendere per altre cinque stagioni il contratto in scadenza nel 2026.
"La città di Baku emana un'energia incredibile e fin dal nostro primo Gran Premio qui nel 2016, la Formula 1 ha sempre ricevuto un'accoglienza calorosa ed entusiasta dal popolo dell’Azerbaijan – ha detto il presidente e CEO della F1 Domenicali commentando il prolungamento del contratto della gara azera nel calendario del Circus – Il circuito è unico, con tratti tecnici e lunghi rettilinei che attraversano la splendida costa e il centro storico, regalando ogni anno una gara movimentata e divertente. Questo rinnovo riflette la forte fiducia e l'impegno tra la Formula 1, il governo azero e il promotore e apre la strada a un futuro entusiasmante per il Paese” ha concluso.
Baku, tra colpi di scena e statistiche inattese
Introdotto come detto nella stagione 2016, l’appuntamento di Baku era stato disputato inizialmente come GP d’Europa, salvo poi prendere la denominazione attuale di GP d’Azerbaijan. Al momento sono otto le edizioni disputate, con quella del 2020 cancellata a causa della pandemia.
Tra i circuiti più lunghi del Mondiale, più di 6mila metri, e caratterizzato da lunghi rettilinei alternati a curve a 90 gradi e tratti molto stretti, il circuito di Baaku ha spesso regalato gare dall’esito imprevedibile, come dimostra l’elevato numero di piloti che hanno finora conquistato il gradino più alto del podio in Azerbaijan: Ricciardo, Hamilton, Bottas, Perez, Verstappen e Piastri, con il messicano e l’olandese che sono stati gli unici a ottenere due successi.
L’albo d’oro di Baku dice quindi ben cinque successi per Red Bull, due per Mercedes e uno per McLaren, con Ferrari a quota zero nonostante detenga il record di pole position: cinque in otto edizioni, quattro delle quali ottenute da Charles Leclerc e una da Sebastian Vettel.
Azerbaijan, il GP degli underdog
Tanti i momenti spettacolari che hanno avuto come scenario la pista azera, come l’incidente tra le due Red Bull di Verstappen e Ricciardo, nel 2018 e costato il ritiro a entrambi, o l’esplosione della gomma in pieno rettilineo che nel 2021 mise fine alla gara dell’olandese, sempre al volante della Red Bull. L’edizione 2019 è invece ricordata per il violento scontro contro le barriere di Charles Leclerc nella zona del castello, commentata via radio dal monegasco con un laconico “I’m so stupid” diventato poi virale.
Baku, con le sue caratteristiche, ha dato anche occasione a piloti “underdog” di prendersi la scena e salire sul podio con monoposto non di primo piano: tra loro Lance Stroll, terzo nel 2017 con la Williams, e Pierre Gasly, terzo nel 2021 al volante dell’AlphaTauri, nello stessa occasione in cui Sebastian Vettel ottenne il suo ultimo podio in carriera giungendo secondo con l’Aston Martin.
Anche l’edizione appena archiviata del GP dell’Azerbaijan probabilmente resterà nelle cronache per il dominio di Max Verstappen, la debacle di McLaren in una stagione dominata, il podio inaspettato di Carlos Sainz con la Williams e… il gatto del paddock che dal giovedì in poi ha rubato l’attenzione a piloti e team.
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