Red Bull divisa: Max domina, Tsunoda in affanno

Pubblicato il 26 novembre 2025, 15:46
In un 2025 strano, imprevedibile, ma alla fine sempre uguale, Max Verstappen infila un’altra vittoria e arriva a quota sei quando mancano solo due gare al finale di stagione. Con 366 punti complessivi, il quattro volte campione del mondo continua a condurre Red Bull, che chiude al terzo posto nel Costruttori con 391 punti totali. I 25 punti rimasti fuori all’appello sono tutti di Yuki Tsunoda. Un dato che fotografa perfettamente la situazione di un team spaccato in due, dove uno vola e l’altro arranca.
La stagione complicata di Tsunoda
Per Tsunoda la vita nel team di Milton Keynes è stata un percorso a ostacoli fin dall’inizio e non c’è stato verso di invertirne realmente la tendenza. Qualche lampo, sì, ma mai una continuità. Las Vegas è stata l’ennesima conferma: un weekend storto dall'inizio alla fine. Yuki lo racconta senza filtri: "Prima di tutto, è stato davvero un peccato la Safety Car al mio rientro. È successo subito dopo il mio pit stop, quindi non è stato affatto l'ideale. Sono rimasto nell'aria sporca dopo perché la gente è rientrata ai box, e ho la sensazione che finora tutto mi stia andando contro, ed è dura".
Qualifiche fuori controllo
Le qualifiche del GP non hanno risparmiato nessuno, men che meno il giapponese. Il caos ha cancellato il potenziale che Tsunoda sentiva di avere tra le mani: "Il ritmo che avevo mostrato fino alle qualifiche era buono, ma le qualifiche non erano sotto il mio controllo, un'occasione persa, ed è dura. Almeno il ritmo in sé sta andando nella giusta direzione, ma è frustrante non essere riuscito a dimostrarlo nel risultato". Una frustrazione che pesa, soprattutto in un momento in cui la squadra ha bisogno disperato di punti veri.
Bagliori di prestazione e un messaggio chiaro
Nonostante tutto, qualche segnale incoraggiante c’è stato. Tsunoda lo rivendica, quasi per ricordare a tutti che il potenziale non è scomparso: "Diverse volte, FP1, FP2, FP3, su più giri, ero davanti a Max nei run di prestazione e penso che sia una cosa che non mi capitava da molto tempo. Ovviamente, uno dei suoi punti di forza è che porta la macchina a un altro livello in qualifica, ma anche io ero fiducioso in qualifica". Il problema, però, rimane sempre quello: trasformare la velocità in punti. E Yuki lo dice senza giri di parole: "Immagino che la gente se ne sia accorta, ma allo stesso tempo, quello che voglio è il risultato e ovviamente anche la squadra lo vuole. Ma non possiamo continuare così, con questo errore e tutto il resto, quindi mettiamo le cose a posto per il Qatar".
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