Bearman e il bellissimo "problema" della Ferrari

Pubblicato il 29 ottobre 2025, 08:49
In una stagione nella quale i piloti debuttanti hanno mediamente ben figurato, i lampi di risultato ottenuti da Bearman, come il quarto posto in gara in Messico, spiccano se parametrati alla monoposto a disposizione. Sicuramente migliorata, perché è la precondizione necessaria per qualsiasi prestazione di livello, eppure sfruttata da Ollie al meglio del potenziale.
Il rendimento atteso dalla Ferrari
Nasce così il “bel problema” della Ferrari. Di un pilota veloce e solido, come già aveva dimostrato di poter essere quando ha sostituito Carlos Sainz in Arabia Saudita, nel 2024. Ancora, in Azerbaijan e Brasile in sostituzione di Magnussen sulla Haas. La stagione completa con la squadra diretta da Komatsu è servita quale anno di formazione sul campo, da titolare e con le difficoltà di un team di seconda fascia, gli obiettivi e le attenzioni necessarie. Il 2026 presenterà la sfida ulteriore di un adattamento a qualcosa di completamente nuovo, come il ciclo tecnico in arrivo. Sarà un altro bel banco di prova per misurare la capacità di interpretare monoposto del tutto diverse, non solo per caratteristiche tecniche ma per lo stile di guida che potrebbe caratterizzarle.
E poi? Poi ci sarà un futuro da instradare, legato inevitabilmente da un lato alle esigenze della Ferrari e alle possibilità che dovessero aprirsi nel 2027 a Maranello. Leggi anche: quali stimoli darà il 2026 a Hamilton per continuare e provare a essere vincente con la Rossa? Senza contare le garanzie tecniche che servono a Leclerc per proseguire nell’impegno con la Ferrari.
Bearman ha appena 20 anni, compiuti lo scorso maggio, un fattore che gioca tutto a suo favore e renderebbe un altro anno, il 2027, di Formula 1 in un team di seconda fascia un “investimento” sulla formazione ancora sostenibile. A meno che non arrivino sirene straniere a tentare l’inglese con un’offerta di un sedile di punta, scenario al quale a Maranello dovrebbero prontamente reagire, garantendo quel futuro che in punta di logica pare essere già scritto nel successivo approdo.
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