Il miracolo di Sant'Emiliano che ridette vita al mondiale

Fulvio Solms
2 ott 2025
Il 21 settembre si celebra Sant’Emiliano, che in quel giorno dell’anno 2025 resuscitò un Mondiale morto stecchito, o comunque ritenuto tale. Un Mondiale? Due Mondiali! Quello dei piloti che era ormai un affare privato tra Piastri e Norris e magari lo è ancora, però non possiamo più dirlo con certezza; e quello dei costruttori che non vive solo di titolo assegnato – McLaren ha il secondo match ball domenica prossima, e comunque chiuderà la pratica a breve – ma anche delle posizioni di rincalzo, che tra l’altro distribuiscono dindi in quantità.
In questo secondo caso Sant’Emiliano ha riacceso una battaglia che pareva disinnescata da tempo: la Ferrari si sentiva sicura al secondo posto, la Mercedes aveva pensieri solo per il 2026 e così anche la Red Bull, quarta in classifica, tutta impegnata a ricostruirsi con Mekies dopo la traumatica uscita dall’era-Horner. Il nostro caro Emiliano, al secolo Max Emilian Verstappen, è santo per le suddette ragioni e al contempo è satanasso: cavalca auto in forma reale e virtuale in tutti i suoi giorni e le sue notti, è diabolico nel far funzionare macchine scombiccherate, è imprevedibile e pertanto fa paura. Con lui in giro per i circuiti del Mondiale i due della McLaren – neanche Piastri che vanta 69 punti a sette gare dal termine – può davvero pensare di essere arrivato a dama.
I due miracoli di Sant'Emiliano
Ma torniamo subito al miracolo della rinascita di due Mondiali. Con riferimento al titolo dei piloti è logico immaginare che a Singapore riprenderà il duello tra i papayas: Oscar con un Gp preciso di vantaggio su Lando (-25 punti), ma entrambi reduci da insospettabili cadute di tensione. Piastri che a Baku distrugge due frontali con identica modalità e s’imbrana alla partenza è stato un brutto film, Norris nel momento in cui avrebbe dovuto approfittarne è apparso disossato. Dunque è logicamente impossibile e non capiterà ma... se capiterà, Verstappen rimarrà negli annali per la più grande rimonta nella storia della Formula Uno.
Il secondo miracolo di Sant’Emiliano non è cosa privata ma coinvolge mezza griglia di Formula Uno: parliamo della lotta tra i costruttori che vede coinvolte Mercedes, Ferrari e a questo punto anche Red Bull, tutte eccitate dalla possibilità di laurearsi «primi dei perdenti» (perché ricordiamolo: il secondo posto assoluto è piazzamento cui la Ferrari attribuiva disdoro, tanto che per tale ragione mandò via Binotto; oggi però Maranello è seconda tra i perdenti, e rischia il terzo).
Leggi l'articolo completo sul numero 39 di Autosprint in edicola oppure clicca qui per accedere alla versione digitale.
Iscriviti alla newsletter
Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail
Commenti
Loading