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Montezemolo su Leclerc: “Charles merita il titolo. Villeneuve aveva un temperamento diverso”

17 set 2025
Dopo il celebre paragone di Jeremy Clarkson tra Gilles Villeneuve e Charles Leclerc, nato dal sorpasso del monegasco su Russell a Zandvoort, arriva un’altra voce che mette insieme i due nomi. Questa volta, però, non si parla di somiglianze. Anzi. A evocare il confronto è Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente Ferrari, che ha citato sia Villeneuve sia Leclerc in una chiave del tutto diversa.
Nel corso dell’anteprima mondiale del documentario sulla sua vita, “Luca: Seeing Red”, Montezemolo è stato intervistato da Sky Sport. L’ex numero uno del Cavallino ha parlato a cuore aperto del beniamino della Ferrari, Charles Leclerc, oggi simbolo della speranza di milioni di tifosi. “Leclerc è un bravissimo pilota, però è un pilota che sta assistendo al passare degli anni seppur è un pilota ancora molto giovane” ha dichiarato. “Sta vedendo le nuove generazioni, come Piastri e Norris, che vincono e quindi capisco una certa frustrazione nel non avere una macchina vincente”.
Talento in attesa di una monoposto all’altezza
Le parole di Montezemolo vanno dritte al punto: il problema non è Leclerc, bensì la monoposto. Il talento e le capacità del monegasco sono indiscutibili e lo ha dimostrato in più occasioni. Ma senza una monoposto competitiva, il potenziale resta frenato. Se Clarkson aveva accostato Leclerc a Villeneuve esaltandone lo spirito, Montezemolo rovescia la prospettiva. “Villeneuve era un’altra cosa, era un pilota con il quale non ho mai lavorato, ma non era un pilota con il quale potevi vincere un mondiale perché aveva un temperamento che gli permetteva di vincere molte gare, ma poi arrivava l’errore e cedeva”.
Charles merita di vincere
L’ex presidente non si limita al paragone, ma fotografa la situazione attuale della Ferrari. “Leclerc oggi ha una macchina che non è competitiva ed è costretto a spingere dal primo all’ultimo giro, è un bravissimo pilota. Bisogna dargli una vettura che lo metta in condizioni finalmente di vincere, perché lo merita”. Il giudizio è chiaro: Leclerc ha la stoffa per diventare campione del mondo, manca soltanto la macchina giusta. E finché la Ferrari non sarà in grado di dargliela, il monegasco rischia di restare intrappolato in un limbo tra il talento puro e i sogni di gloria.
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