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12 set 2025
Mancano ancora 8 gare per provare a cancellare uno zero pesante, soprattutto alla luce delle aspettative con le quali la Ferrari si è presentata al via del mondiale 2025. Ancora nessuna vittoria in gara per Leclerc e Hamilton, se non lampi insufficienti di velocità in qualifica, Gran Premi in corsa per il podio e una stagione, l’ennesima, difficilissima per la competitività del progetto rapportata a chi, McLaren, è stato il riferimento tecnico.
Dovesse chiudersi senza un successo in gara il 2025, la stagione ricalcherebbe lo zero marcato nel 2021, per limitare lo storico alla fase post-Covid. Le gare per provare a invertire il segno non mancano, la competitività oggettiva della SF-25 sì. Perlomeno contro questa McLaren e contro una Red Bull ritrovatasi a Monza.
È al GP d’Italia, all’abbraccio del pubblico, che il presidente Montezemolo guarda per riassumere l’ennesima stagione deludente.
“Ho visto le immagini bellissime di Monza, la passione; poi una squadra che, malgrado tanti annunci della vigilia, a oggi non ha vinto nemmeno una gara. Anche se avesse vinto una gara, dopo tanti anni la Ferrari deve vincere il mondiale”, le parole dell’ex presidente del Cavallino rampante, a Sky Sport F1 a margine della presentazione del documentario Luca: Seeing Red. Montezemolo c'era 50 anni fa, al primo titolo vinto da Lauda con la Ferrari; c’era 25 anni fa, nel 2000 che riportò il campionato Piloti a Maranello dopo 21 anni. Epoche e condizioni diversissime nelle quali maturò il successo.
Ricorda gli anni della ricostruzione, iniziata nel 1993, fino alle lotte per il titolo: “Ho passato momenti terribili, penso che abbiamo perso 9-10 campionati del mondo nella seconda metà dell’ultima gara. La Ferrari è da molti anni che non arriva nemmeno all’ultima gara con un pilota che può vincere.
Mi auguro che le cose cambino, prima di tutto per quelle persone che sono a Monza e continuano ad avere una fede incrollabile. Credo che la Ferrari di oggi abbia ancora più responsabilità nei loro confronti.
Mi dispiace vedere una Ferrari che non ha un leader, non c’è una leadership e, soprattutto vedo che manca un’anima forte, determinata, si fanno degli annunci che creano, spesso, eccessive aspettative. Prima facciamo i risultati, poi gli annunci”.
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