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19 ago 2025
In un’annata in cui la macchina va a fasi alterne ed il team intorno cambia, i numeri lo elevano: due vittorie, quattro pole position, cinque podi, due podi su tre (di cui una vittoria) nelle sprint. E diciamo pure che il -97 in classifica è figlio di circostanze sfortunate: in Spagna gli hanno distrutto la gara al muretto, in Austria è stato tamponato, solo a Silverstone è stato lui a combinarla grossa. La qualità, ovviamente, non si discute: si è rassegnato a perdere lo scettro, punterà a qualche vittoria di tappa mentre a Milton Keynes preparano il futuro. Per il resto, ha poche pretese: una situazione nuova dopo anni di dominio.
Yuki Tsunoda: 5,5
Ormai, la storia è nota: ci si chiede se il problema sia il secondo sedile in Red Bull o chi vi viene messo. Lui, intanto, pare solo l’ennesima vittima di una situazione più grande di chi viene chiamato ad affrontarla: potrebbe indubbiamente fare di più, il team invece forse non sa cosa fare di più per aiutare chi finisce al cospetto di Max Verstappen e di una macchina che solo lui sa guidare. A livello cronometrico, si è intravisto qualche piccolo margine di crescita nelle ultime settimane: nella seconda parte del campionato si gioca il posto in Red Bull e, forse, pure quello in F1.
Alti e bassi, sia emotivi che di risultati. Dopo un inizio più che positivo, non ha nascosto le difficoltà: gli sviluppi gli hanno tolto certezze e fiducia e lui si è un po’ perso, commettendo qualche errore e senza più riuscire a dare il meglio. Sta a Mercedes proteggerlo, perché il talento è cristallino e l’età tutta dalla sua parte: compirà 19 anni pochi giorni prima di Zandvoort, tutto ciò che devono fare a Brackley è farlo crescere con calma.
George Russell: 8,5
La miglior stagione in carriera, almeno fin qui. Ha vinto una gara (Canada), ha fatto più podi di tutti tra i non McLaren: annata insomma che a livello di guida lo eleva ad uno dei migliori della griglia in assoluto. Come per Antonelli, certe voci su Verstappen in Mercedes non gli hanno fatto piacere: il futuro per lui comunque è con l’argento addosso, sperando che nel 2026 la W17 sia finalmente all’altezza delle aspettative, sue e dei tifosi della Stella.
Sulla falsariga della passata stagione, è nel pieno della maturità agonistica e sta vivendo l’annata migliore in carriera. Nel repertorio, ogni voce è migliorata: giro secco, gestione delle gomme, modo di leggere la gara. A voler essere pignoli, manca un po’ di fiuto nelle condizioni miste (scelte sbagliate a Silverstone), ma la stagione è da grande pilota: purtroppo, ogni sua speranza è stata nuovamente tramortita da una Ferrari non all’altezza. Ha retto all’urto dell’arrivo di Hamilton, e sta vincendo il confronto con l’inglese: di più, davvero, non può fare.
Lewis Hamilton: 5
Siamo di fronte al grande mistero dell’anno. Lewis che ammicca, Lewis che lascia trapelare, Lewis che lascia intendere senza dire del tutto. Lewis che, soprattutto, fa fatica in pista, di fronte ad un Leclerc tosto e di fronte ad una Ferrari che non è, indubbiamente, ciò che Lewis si aspettava. Sembrava uno in disarmo, in Ungheria: forse per lui le vacanze arrivano al momento giusto, perché sembra davvero uno bisognoso di resettare. Che si goda la pausa, allora: da Zandvoort serve un altro Hamilton.
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