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Piastri ha mostrato una crescita esponenziale nella sua carriera in F1. Potrebbe essere considerato il nuovo Verstappen? Per Marko il potenziale c’è, ma “Verstappen è su un altro livello”
6 ago 2025
Se Helmut Marko dovesse indicare oggi il prossimo campione del mondo di Formula 1, non avrebbe dubbi: punterebbe su Oscar Piastri. L’australiano, a suo dire, incarna tutte le qualità del campione: è solido, freddo e focalizzato sull’obiettivo. Un atteggiamento che il superconsulente Red Bull apprezza e che, secondo lui, manca invece a Lando Norris. Insomma, in casa McLaren, se qualcuno ha il profilo giusto per raccogliere l’eredità dei grandi, per Marko è proprio Piastri.
Nel confronto interno al box McLaren, il giudizio di Marko, condiviso durante un'intervista a F1-Insider, è netto. “Piastri mi sembra mentalmente più solido: Norris è veloce, ma Oscar ha maggior potenziale nel lungo periodo.” Una dichiarazione che pesa, soprattutto se viene da chi ha riconosciuto il talento di Verstappen ben prima che esplodesse. Ma può davvero Piastri raccogliere il testimone di Max in termini di risultati e di attitudine da fuoriclasse? Per Marko non è così semplice: “Ha avuto una carriera impressionante e migliora anno dopo anno. Ma Verstappen resta un’altra dimensione: Piastri ha potenziale, ma deve crescere ancora.”
La stagione 2025 sembra avere già un finale scritto, almeno per Helmut Marko. Al ritorno dalla pausa estiva, secondo lui, non ci saranno ribaltoni: McLaren si porterà a casa sia il titolo costruttori sia quello piloti. Resta solo da capire quale dei due alfieri, tra Norris e Piastri, salirà sul trono. Intanto, Verstappen sembra essersi arreso all’idea di non poter lottare per il titolo e appare cambiato. “È più sereno, non si innervosisce se l’auto non va subito. Gestisce le gomme alla grande e legge la gara: quando scivola, mantiene il ritmo. Ci sorprende sempre” commenta Marko. “La sua eccezionalità non ha ancora mostrato limiti. Come a Silverstone, con quel sorpasso impossibile: riesce a fare l’impossibile.”
L’eccezionalità di Verstappen, però, è diventata un rompicapo per la Red Bull. Trovare un compagno di squadra all’altezza è un rebus mai risolto. Dal 2018, anno dell’addio di Daniel Ricciardo, la scuderia ha visto sfilare una serie di piloti che non hanno avuto il tempo - o lo spazio - per esprimersi. La famosa “maledizione” del secondo sedile. Marko non fa giri di parole: “Serve qualcuno accanto che non pensi di batterlo. Il pilota deve concentrarsi sul suo obiettivo, non su Max. Attualmente nessuno può davvero superarloà".
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