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Ferrari, dall'illusione alla delusione: a Budapest un'altra pagina nera di un 2025 deludente

Dopo una grande pole ed una bella prima parte di gara, Leclerc crolla: ufficialmente è stata colpa del telaio, ma restano in piedi altre teorie. La Rossa va in vacanza senza una gioia
Ferrari, dall'illusione alla delusione: a Budapest un'altra pagina nera di un 2025 deludente
© Getty Images

Pressione delle gomme il vero problema?

Senza scomodare teorie del complotto, è logico che via radio e pubblicamente la Ferrari si sia protetta: non menzionare in maniera specifica il problema, è un modo per tenere alla larga i commissari da verifiche mirate su quel problema. Era nuovamente colpa del fondo, causa usura del plank? Il dubbio, tra gli altri, lo ha sollevato Russell, per alcuni giri dietro a Leclerc: l’inglese ha detto di aver visto una SF-25 molto bassa con le altezze da terra. Da qui, è nata l’ipotesi per cui in Ferrari, per il terzo stint, abbiano deciso di montare a Leclerc un set di gomme con pressioni molto elevate, in modo da far alzare la macchina e contenere l’usura del plank. Così facendo, ovviamente, Charles si sarebbe ritrovato tra le mani una macchina ben diversa da prima, “inguidabile” come ha detto, e per la quale ha detto la frase “avreste dovuto ascoltarmi”, dando spazio all’idea che sia stato fatto qualcosa oltre la volontà e fuori dal controllo del pilota (come potrebbe essere la pressione delle gomme, per dire).

Nel terzo stint, la Rossa ha girato mediamente più lenta che nel secondo, quando aveva molta più benzina: un dato che spiega quanto fosse limitante il problema sulla SF-25 numero 16, qualunque esso fosse. La stessa scelta, magari, la Rossa può averla fatta per proteggere la vettura da altri guai non menzionati, anche perché se fosse stata davvero l’usura del fondo, sarebbe stato quantomeno singolare non sentire mai richieste di “lift and coast” al pilota. Sulle mappature, stesso discorso: era un problema al motore, oppure diverse modalità erano utilizzate proprio per cercare di risolvere un altro problema? La mancanza di richiesta di lift and coast, inoltre, si scontrerebbe anche con il discorso dei consumi: se sei a corto di benzina, il “LiCo” è una delle prime richieste che si fanno al pilota. Qualche dubbio insomma resta, ma avendo già fornito una versione ufficiale, quella del telaio appunto, Ferrari difficilmente dirà altro. Diciamo che resta un po’ di grigia, fermo restando che nessuno ha elementi per dimostrare il contrario, cioè che non sia stato un guaio al telaio.

In vacanza non con l’animo giusto

Alla fine, ciò che resta, è una gara che Ferrari sperava di poter vincere e che non ha vinto, ma soprattutto resta un podio perso in un GP in cui battere la Mercedes non era mai sembrato un problema. Non è la migliore delle sensazioni, per andare in vacanza: il primo weekend con la certezza di avere Frédéric Vasseur ancora al timone, non è andato come sperato. C’è amarezza, dopo le cose buone che la SF-25 aveva fatto vedere tra venerdì e sabato, quando era riuscita ad essere per la prima volta, dalla sprint in Cina ad ora, in testa ad una sessione che contava davvero. E invece, ora, tornano quelle sensazioni di sgomento, di delusione, di voglia di voltare pagina il prima possibile. “Del 2025, finora, non salvo nulla”, ha tuonato Leclerc. Dargli torto, è impossibile.

(2/2).

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