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2 ago 2025
Una qualifica così tanto sulle montagne russe è difficile da ricordare, ma se questo è il risultato finale, ben venga. Lo penserà sicuramente la Ferrari e lo penserà Charles Leclerc, che scatterà in pole position nel Gran Premio d'Ungheria.
Per essere il sabato perfetto avrebbe dovuto esserci un Lewis Hamilton più vicino, ed invece Lewis è rimasto nuovamente fuori dalla top 10: solo 12° tempo per l'inglese, che non ha superato la tagliola del Q2. Questo, inevitabilmente, fa sì che le aspettative per il GP saranno profondamente diverse sui due lati del box Ferrari.
Spiegare la pole position di Leclerc è complesso, perché è arrivata in modo totalmente inaspettato se si guarda l'inizio delle qualifiche. Charles aveva addirittura rischiato l'eliminazione in Q1: era alle prese con l'ultimo tentativo e, se avesse sbagliato, si sarebbe ritrovato immediatamente escluso. Anche il Q2 non era stato ideale e nemmeno il Q3, almeno all'inizio, quando Charles aveva rimediato addirittura 1"2 di ritardo dopo il primo tentativo: lo aveva effettuato sì con gomma usata, ma nessuno si aspettava un miglioramento così grande con il set di soft nuovo.
Dunque, da dove nasce la pole position? Di sicuro da condizioni che hanno preso in controtempo tutti: Leclerc, rispetto al Q2, ha migliorato il miglior giro personale di appena un decimo, mentre i piloti McLaren hanno peggiorato di quasi mezzo secondo con Piastri e di circa sei decimi con Norris. Oscar ha fornito una chiave di lettura: oltre al calo di temperatura (47° C di asfalto ad inizio Q1, 37°C a fine Q3), il grande cambiamento è stato nella direzione del vento, girato di ben 180°. Questo ha fatto cambiare la percezione della macchina ai piloti sostanzialmente in ogni curva, ed è qui che si è inserito il talento di Leclerc: con la sua capacità di sentire il limite della vettura e di leggere le condizioni, il monegasco ha firmato un capolavoro. Un qualcosa di magistrale, spiegabile però non solo con la bravura del pilota di interpretare le condizioni, ma anche con la fiducia che il numero 16 ha ritrovato nella monoposto. Per tutto l'anno, infatti, Leclerc aveva lamentato la mancanza del suo feeling "storico" sul giro secco, che sta tornando grazie ai recenti aggiornamenti della Ferrari, tra il fondo portato in Austria e la sospensione che ha debuttato in Belgio: "Sto ritrovando il vecchio feeling in qualifica, dopo il Belgio questa ne è una conferma", ha detto infatti Charles a riprova di ciò. Poi, si può aggiungere che il calo di temperatura abbia riportato in "finestra" la SF-25, ma va da sé che c'è stato tantissimo di Leclerc in questa pole position.
Altra cosa che ha aggiunto Leclerc ai microfoni, il fatto che adesso le "prospettive per la gara siano cambiate". Le simulazioni di passo gara, del resto, inducono fiducia: nei long run del venerdì i tempi della Rossa non era affatto male, anche nei confronti della McLaren: le MCL39 si sono dimostrate molto forti, ma come ritmo il Cavallino Rampante non era distante. Per cui, nel caso in cui Charles mantenesse la testa della corsa dopo il primo giro (sarà una chiave forse cruciale per la gara), per il team di Maranello la possibilità di vincere potrebbe farsi davvero concreta.
Ciò che spaventa di più, nei confronti della McLaren, sono le temperature e la strategia: con il caldo è nota la superiorità delle vetture inglesi di gestire le gomme, così come è scontato pensare ad un possibile gioco di squadra del team papaya, in quello che sarà un 2 vs 1. Conoscendo l'impostazione del team di Andrea Stella, c'è da scommettere che la McLaren proverà, se ce ne fosse bisogno, a diversificare la tattica di gara tra i due piloti nel tentativo di finire davanti alla SF-25 numero 16. In una gara che potrebbe essere anche a due soste, è un'opportunità che McLaren proverà a sfruttare.
Budapest in carriera è stata senza dubbio una delle "sue" piste, come testimoniano le 9 pole position (record assoluto) e le 8 vittorie conquistate sull'Hungaroring. Ma la storia non va in pista e si è visto, con un 12° tempo in qualifica che complica a dismisura il fine settimana ungherese di Lewis Hamilton. Il tracciato magiaro, infatti, non è assolutamente permissivo con i sorpassi, e ciò significa che a meno di variabili (meteo, bandiere rosse, safety car) per il numero 44 sarà una domenica complicata.
Ma più che un risultato da ottenere, adesso c'è una fiducia da ricostruire: hanno infatti rumore le dichiarazioni di Hamilton ("se l'altra macchina è in pole vuol dire che il problema sono io, Ferrari forse dovrebbe cambiare pilota"), che spostano l'attenzione dal risultato in sé alla psiche di Lewis. L'inglese, in questo momento, sembra perso: non ha fiducia nella vettura ma soprattutto non ha fiducia in se stesso, e l'essere andato così male su una pista che ha sempre adorato lo mette ancora più in ombra. Per la Ferrari, mentre Leclerc proverà a stare là davanti per giocarsi la vittoria, sarà fondamentale giocare tutte le carte possibili con la strategia per permettere a Lewis di andare in vacanza almeno con un mezzo sorriso: è troppo importante per non smarrire completamente un pilota che sembra svuotato.
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