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Audi sottolinea quanto l'ibrido sulle power unit e le regole 2026 siano state cruciali per il proprio impegno. Un ritorno ai V10 senza parte elettrica non sembra essere dietro l'angolo
24 mar 2025
Se le power unit dal 2014 sono diventate turbo ibride e se, dal 2026, lo saranno ancora e con un apporto della parte elettrica per metà della potenza massima, vi sono chiare ragioni di investimenti decisi dalle case auto, presenti in F1 quali motoristi.
L’elettrificazione ibrida prima, le irrealistiche prospettive di una mobilità esclusivamente elettrica, hanno dettato di rifletto gli investimenti sui progetti sportivi. In parallelo all’opportunità di un impegno sportivo aderente alla spinta industriale, vi è l’ambizione della Formula 1 di diventare carbon neutrale nelle sue operazioni. Premessa che vale a rappresentare il contesto e la parola chiave della "sostenibilità" negli ultimi anni.
Dal 2026 andranno in pista motori alimentati a e-fuels, benzine sintetiche ottenute mediante complessi processi industriali e immaginata come una possibile futura, parziale, soluzione alla riduzione delle emissioni di CO2 sulle auto di serie.
In quest’inizio di campionato si è parlato molto del ritorno dei motori termici, privi di elettrificazione. Un quadro sul quale Stefano Domenicali, confermato a.d. di Formula One Group, si era espresso come possibilista già commentando nel 2024. Il supporto dato all’idea dal presidente FIA Ben Sulayem nelle scorse settimane ha rilanciato il tema.
Già, ma con quale orizzonte temporale credibile? È immaginabile che i motoristi, dopo aver investito copiosamente sui motori 2026 ibridi, mandino nel cassetto tutto per sposare il ritorno alla causa dei motori V10 senza parte ibrida e alimentati da e-fuels?
A Shanghai, Christian Horner e Zak Brown si sono pronunciati sui rumours di un possibile ritorno ai V10, riportando la questione a un necessario bagno di realtà.
“Credo che la domanda principale sia: quando avverrà? E quale sarebbe il piano d’azione tra dove siamo oggi e il futuro? Perché sarebbe una svolta epocale, ovviamente, allontanarsi da ciò per cui si sta lavorando attualmente in vista del 2026”, ha commentato Horner. “Per il tifoso che è in me, l'idea di un urlante motore V10 sarebbe molto eccitante per questo sport, a prescindere dal momento in cui verrà scelto per il futuro”.
Quanto a Brown, con McLaren che è e sarà ancora cliente Mercedes, “penso che un V10, come ha detto Christian, sarebbe sicuramente fantastico con i carburanti sostenibili. Non vedo come ci si possa svincolare da quanto è già in atto, con tutti i cambiamenti di forniture di power unit che stanno accadendo. C’è Audi che sta arrivando, Alpine sta passando al motore Mercedes: dal punto di vista logistico, non sono sicuro di come sia possibile rimettere il genio nella bottiglia”.
Sul tema, va considerato l’accordo possibile tra i motoristi, che sono i principali artefici, insieme a FIA e Formula 1, del ciclo tecnico 2026. Audi è stata “accontentata” nell’eliminazione del sistema MGU-H, gli e-fuels e l’elettrificazione spinta delle power unit, ha fatto gioco - quando si sono decisi i principi dei regolamenti 2026 - alle case automobilistiche-motoristi in F1: segnatamente Honda, Mercedes, Renault, Audi.
Cosa ne pensa Audi di una discussione che riporti i V10 alimentati a e-fuels, privi di componente elettrica, già nel 2028 o 2030? Secondo quanto riporta The Race, Audi ha sottolineato come “i cambiamenti regolamentari in arrivo, compresi i regolamenti sulla nuova power unit ibrida prevista per la stagione 2026 e le successive, sono stati un fattore chiave nella decisione di entrare in Formula 1. Questi regolamenti riflettono gli stessi progressi tecnologici che guidano l'innovazione delle vetture stradali Audi”.
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