Ferrari F1 SF-24, la monoposto raccontata da Cardile

Il direttore tecnico spiega il lavoro che ha orientato la progettazione della nuova Ferrari di F1, le caratteristiche e la base di partenza per un cambiamento vasto

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

Pubblicato il 13 febbraio 2024, 12:16 (Aggiornato il 13 febbraio 2024, 14:28)

Il cambiamento era dovuto e necessario. Finanche anticipato, perché Enrico Cardile già nell'estate dello scorso anno, a Zandvoort, orientava sulle novità che avrebbero caratterizzato la Ferrari SF-24.

Evidentemente nuova, la Rossa 2024. Evidenti i concetti ispirati dalla concorrenza e i contenuti tecnici conservati nel passaggio dalla SF-23 alla SF-24. 

Rivista ogni area della monoposto

“Con la SF-24 abbiamo voluto creare una piattaforma completamente nuova. Si può dire infatti che ogni area della vettura è stata riprogettata", spiega Cardile, direttore tecnico Ferrari. 

"Abbiamo trasformato le indicazioni dei piloti in grandezze ingegneristiche e abbiamo assecondato la loro esigenza di avere una vettura più facile da guidare e quindi da sfruttare e portare al limite". 

Parla di piattaforma non a caso, perché i vincoli del telaio incidono sulle possibilità di geometrie adoperabili sulle sospensioni e, a loro volta, sono un punto cruciale per sfruttare la prestazione aerodinamica. Il fondo, inoltre, nella parte invisibile, dal quale ottenere i volumi "vincenti" che Red Bull ha rivelato lo scorso anno a Montecarlo.

"Non ci siamo posti vincoli progettuali se non quello di ottenere una monoposto robusta e sincera, che faccia anche in pista quello che vediamo in galleria del vento, prendendo come punto di riferimento la direzione dello sviluppo che avevamo adottato lo scorso anno e che a fine stagione ci aveva fatto fare un salto in avanti in termini di competitività”, aggiunge Cardile.

Una Ferrari spesso molto veloce in qualifica ma con il tallone d'Achille della prestazione in gara, difficile da interpretare per i piloti soprattutto nella prima metà di campionato e con la conseguenza di una gestione gomme peggiore dei rivali, dovuta al dover spingere spesso al limite la monoposto 2023.

Fiorano, oggi e mercoledì 14, per i primi chilometri veri, in pista, poi tre giorni di test in Bahrain tra 21 e 23 febbraio, diranno se il progetto della nuova Ferrari di F1 è nato "sano" e con il lavoro di sviluppo diretto a migliorare le prestazioni e non a recuperare criticità iniziali.

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