È destinato a saltare per il quarto anno di seguito il Gran Premio di Cina. L'appuntamento di Shanghai è in calendario quale quarta gara, in programma il 16 aprile, ma si va verso l'annuncio della cancellazione secondo quanto appreso dalla BBC. 

Stefano Domenicali, già nelle scorse settimane, aveva segnalato come qualora la Formula 1 fosse stata impossibilitata dal correre in Cina, la gara di Shanghai non sarebbe stata sostituita.

Cina inflessibile, Zero Covid e no esenzioni

La politica Zero Covid prevede maglie strettissime, con lunghi periodi di lockdown imposti in diverse realtà metropolitane del paese, a fronte di un numero di casi irrisorio in rapporto alla popolazione. Politiche che hanno condizionato anche la produzione industriale, in particolare la scorsa primavera.

Alla Formula 1 e al personale delle squadre non verrebbe concessa alcuna esenzione nell'ingresso nel Paese.

Il rischio che un caso di Covid nel paddock possa bloccare il personale di uno o più team alla quarantena obbligatoria di 5 giorni in un centro e di ulteriori 3 in isolamento domestico, è troppo elevato perché possa essere accolto dalla F1. 

Azerbaijan anticipa di una settimana

Con la cancellazione del GP di Cina indicata come una soluzione inevitabile, il numero di Gran Premi scende a 23 e avrà ripercussioni anche sul budget cap: rispetto alla somma calcolata su 21 Gran Premi andrà sommato l'extra di due appuntamenti e non tre, come inizialmente previsto dal calendario. 

La Formula 1 sarebbe al lavoro per anticipare di una settimana il GP di Azerbaijan e accorciare il vuoto di quattro settimane altrimenti presente tra il GP d'Australia del 2 aprile e quello a Baku del 30 aprile.