All'indomani del
GP del Brasilenon sono ancora chiariti i
dubbi, già emersi nel corso della gara, sollevati dal
cambio della monoposto di
Vettel. Ovvero: la sua Red Bull ha veramente avuto
problemi di trasmissione, oppure è stata tutta
un'orchestrata manovra di squadra?
Perché se è pur vero che dal punto di vista regolamentare gli
ordini di scuderia non sono più vietati, è altrettanto vero che impartirli è sempre un po' vergognoso dal punto di vista
sportivo, tanto che proprio la
Red Bull aveva a suo tempo rilasciato dichiarazioni che non si sarebbero mai "abbassati" a darne.
Indubbiamente vi sono molti
fattori a sconcertare: che non sia stato il pilota ad accorgersene, ad esempio, ma gli sia stato
comunicato dai box. Ma più ancora che, nonostante il
suggerimento di adottare una guida più "conservativa" -
cambiando a un regime anticipato soprattutto nelle marce basse - riesca poi a compiere comunque dei
giri con tempi record. Anche il modo in cui
Vettel ha lasciato sfilare
Webber, alzando il piede in modo plateale a fine rettilineo, causa dubbi: il compagno di squadra sarebbe passato senza problemi anche successivamente, ma perdere tempo in quel modo dava
vantaggio a chi si trovava terzo (in quel momento
Alonso) nella eventuale lotta successiva per
difendere il secondo posto. Posizione che invece
Vettel ha tenuto senza problemi, quando al contrario
Hamilton si è dovuto
ritirare un paio di giri dopo che il cambio ha cominciato ad infastidirlo, lui sì con
problemi indiscutibili. Resta difficile pensare, piuttosto, che le problematiche al cambio di
Vettel si siano "magicamente" risolte da sole.
A questo punto, o la
Red Bull ha in realtà un
potenziale ancor maggiore di quello che ha messo in mostra
dominando la stagione 2011, oppure si è trattato di una orchestrata manovra per
far vincere Webber in modo
non troppo sfacciato. Dopotutto, a parte il "
contentino" all'australiano dopo una stagione non particolarmente fortunata - fino alle ultime due gare sembrava che i
problemi delle Red Bull capitassero solo a lui - questa mossa gli ha permesso di agguantare un
terzo posto in classifica mondiale che, in caso di problemi eventuali a
Button, poteva anche
diventare un secondo finale.
Leciti quindi i
dubbi. Che, come dicevamo, in
mancanza di ulteriori notizie dalla squadra rimangono al momento
irrisolti.
Un
articolo più approfondito in merito, da parte del nostro
Alberto Antonini, lo trovate sul numero di
Autosprint in edicola da martedì (
o già stasera sulla versione per iPad) con tutte le notizie sulla gara di
Interlagos.