Scarichi soffiati: no definitivo

Scarichi soffiati: no definitivo

15 nov 2011

La Ferrari ha vinto una battaglia in prospettiva 2012: quella sugli scarichi. Per il momento è solo una vittoria promessa, in attesa della ratifica da parte della Commissione F.1 che dovrebbe avvenire entro breve. Ma è un segnale importante. Il prossimo anno spariranno del tutto i terminali di scarico affogati nei fondi scocca. E i relativi effetti sul diffusore. Quelli che quest’anno hanno portato il carico aerodinamico a livelli da record assoluto.

Qualcuno dirà: ma non era già stato deciso tutto a Silverstone, lo scorso luglio? Sì e no: perché in F.1 non bisogna fidarsi di quello che è scritto, figuriamoci degli impegni verbali. E proprio pochi giorni prima del GP di Abu Dhabi rischiava di saltare tutto. I direttori tecnici delle squadre sono andati ad Abu Dhabi per un incontro, giovedì 10 ottobre, che poteva far precipitare la situazione. Oppure salvarla. Ha prevalso il buonsenso, alla fine: perché tutti - o quasi - avevano già impostato i loro progetti 2012 su vetture prive di questo dispositivo.

Invece ai diffusori soffiati qualcuno continuava, a quanto pare, a lavorare. Red Bull e McLaren, tanto per capirci. Naturalmente non nelle stesse configurazioni di quest’anno, ma cercando comunque di sfruttare l’effetto di accelerazione dei gas caldi. Per questo, proprio alla vigilia dei colloqui più importanti, non c’era ancora unanimità su un regolamento definito. Con conseguenze immaginabili: perché se c’era una possibilità di scalfire la supremazia Red Bull, questa era proprio l’abolizione degli scarichi nel diffusore.
 
C’erano arrivati prima degli altri, Newey&Co. Avevano capito e sfruttato meglio il concetto, avevano disegnato tutta la monoposto intorno agli scarichi. Quanto alla McLaren, il fatto stesso che nell’inverno lavorassero a un sistema complesso come quello dei terminali multipli dimostra che avevano capito in pieno l’importanza del soffiaggio. Scartato il “polpo” per la sua evidente inefficacia, erano poi stati i più bravi - come spesso succede - a reagire e adattare il progetto.
 
Tutti ricordano il doppio diffusore della BrawnGP  del 2009, ma questa “arma” era ancora più micidiale. E con il naturale sviluppo, nel corso del tempo avrebbe portato le prestazioni a livelli pericolosi. Vetture che sviluppano un carico pari a quattro volte il loro peso. Questo la Fia non lo voleva: e quindi era stata studiata una normativa a prova di bomba, tale da neutralizzare qualsiasi effetto “soffiante”.

Riassumiamo le misure fondamentali: scarichi tra 25 e 60 cm dal piano di riferimento, fra 20 e 50 dalla linea mediana della vettura, fra 50 e 120 dall’asse posteriore, con un angolo compreso fra 10 e 30 gradi. Queste misure, oggi, potrebbero essere prese a riferimento. Ma soprattutto si vogliono abolire tutte le carenature: avremo dei bei tuboni cilindrici che sporgono dalla carrozzeria, ben visibili. E avremo anche - sempre aspettando l’ultima parola - le regole di Silverstone sulla mappatura dei motori. Quelle più restrittive, quelle che vietavano il cosiddetto soffiaggio “caldo”, cioè l’immissione di benzina in fase di rilascio.

Quelle regole che vigevano nella domenica di luglio in cui la Ferrari trionfò in Inghilterra. Adesso, è proprio fuori luogo pensare che era a questo che la Ferrari pensava quando lasciò che, dopo quella gara, tutto tornasse come prima? È solo dietrologia ritenere che in quegli ultimi minuti di discussione, quasi sulla griglia di partenza, si fosse deciso di rinunciare di fatto alla “remuntada” in cambio di garanzie sul 2012? Ognuno la pensi pure come crede.

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