Terza vittoria della stagione per Lewis Hamilton, che interrompe una serie nera fatta di ritiri, incidenti, squalifiche. Una bella riscossa psicologica.
«Questo week-end è anche il compleanno di mia madre ed è stato stupendo vincere anche per farle un regalo. È stata una delle più belle gare che abbia mai fatto, me lo dicevo a me stesso nel giro di rallentamento. Ho controllato bene le gomme, il divario, ottimi pit-stop. Mi sento in estasi, sono felice di essere tornato nel primo gradino del podio».
Con la vittoria Hamilton non si smuove comunque dal quinto posto del mondiale, anche se riduce il distacco da piloti davanti a lui: ora ha 227 punti, è staccato di sole 6 lunghezze da Webber che potrebbe scavalcare nell’ultimo Gp in Brasile. Mentre Alonso, 18 punti davanti a lui, è praticamente irraggiungibile.
Ma chi sorride stranamente è anche il suo compagno di squadra Jenson Button, sempre davanti a Hamilton nelle ultime gare.
E allora perché è allegro? Il mistero lo svela lui: «Ho avuto molti problemi con il kers in gara. Ne ho perso l’uso al 14° giro e ho cercato di difendermi da Webber e Massa che hanno più volte attaccato e tentato di superarmi, ma era difficile senza kers. Non è che si sia rotto completamente: in certi momenti andava, ho cercato di ripristinarlo, e funzionava a tratti. Ma questo è stato un fastidio ulteriore, perché l’assenza del kers non rappresenta solo un problema in accelerazione, ma anche in frenata, e a ogni staccata non sapevo cosa sarebbe successo. Per questo il terzo posto mi rende felice».
Con il podio di Abu Dhabi, Button consolida il secondo posto nel mondiale: ha 255 punti, ne conserva 10 dei 13 che aveva su Alonso e gli basterà un buon piazzamento per restare secondo alla fine del mondiale dietro Vettel e davanti al ferrarista.