Non si capisce se Webber sia triste o soddisfatto. Da un lato, con il secondo posto, ha guadagnato tre punti su Alonso riducendo lo svantaggio in classifica a 8 punti. Dall'altro, si rende conto che per vincere il titolo deve vincere anche la gara di Abu Dhabi e sperare che Vettel si frapponga fra lui e Alonso. Ed è ormai convinto che la Red Bull non ordinerà al suo giovane compagno di aiutarlo perché anche Sebastian è in lotta per il titolo, anche se con poche speranze.
«Il problema è stata la partenza - dice un po' sconsolato - Praticamente la corsa si è decisa al sabato. Nei primi giri ci siamo seguiti l'un l'altro, ma mentre in altri circuiti si può pensare a strategie diverse per superare un rivale, qui non c'era niente che potessi fare. Anzi, ho dovuto pure gestire i problemi che sono arrivati nella seconda parte di gara: avevo un motore che per qualche motivo si è surriscaldato, per cui ho dovuto mollare un po', anche dopo la safety-car, e cercare di tenere Fernando dietro di me».
Comunque, bene o male, ora Webber con 4 vittorie e 4 secondi posti ha contributo a portare la Red Bull al titolo mondiale Costruttori. Lui che sta in questa squadra da ben quattro anni su sei di vita del team.
«Sono contento per il team, abbiamo lavorato tanto per questo obiettivo e io sono con loro da tempo. Gli altri possono dire quello che vogliono, ma noi intanto abbiamo vinto il titolo Costruttori».