Il segreto del magico “pit stop” Ferrari

Il segreto del magico “pit stop” Ferrari

14 set 2010

“Abbiamo lavorato con grande intensità quest’anno per migliorare quanto possibile le operazioni di sostituzione degli pneumatici, cioè il pit stop”. Chi parla è Diego Ioverno, il responsabile Ferrari delle operazioni in gara e del montaggio vettura e trasmissione. La sua squadra è stata protagonista al Gran premio d’Italia di un cambio-gomme davvero magico; che ha permesso a Fernando Alonso di rientrare in pista al comando, superando così la McLaren di jenson Button, e vincere la corsa. “Fino alla stagione scorsa – spiega Ioverno – era la lunghezza del rifornimento della benzina che determinava quella della sosta e i meccanici che dovevano lavorare al cambio gomme avevano un margine di sicurezza abbastanza confortevole, anche se parliamo sempre di secondi. Oggi ogni  errore si paga a caro prezzo. Si può dire che è molto più facile perdere una gara al pit-stop piuttosto che vincerla”.
Vediamo allora come si sono svolte nel dettaglio le operazioni a Monza, decimo dopo decimo, a partire dal momento in cui Fernando Alonso ha fermato la propria monoposto nella piazzola di sosta del box.

- dopo 0”35   la Ferrari è già sollevata in aria dai due addetti ai carrelli 
- dopo 0”70   sono sfilate le ruote con le gomme a mescola morbide
- dopo 1”40   sono montate le ruote con i nuovi pneumatici a mescola dura
- dopo 2”30   è serrata la prima ruota e l’addetto ha alzato il braccio per confermare
- dopo 2”60   è avvitata anche la seconda ruota
- dopo 2”70   è montata la terza ruota
- dopo 2”90   è serrata anche l’ultima ruota
- dopo 3”40   la monoposto a terra e il semaforo è verde. L’operazione è conclusa

In meno di 4 secondi, dunque, a Fernando Alonso i meccanici hanno dato la chiave del successo. “Dall’inizio dell’anno abbiamo fatto oltre 1300 prove di pit-stop, in pista e in officina – racconta Diego Ioverno Nelle settimane in cui non abbiamo un gran remio ci alleniamo tre volte, effettuando una trentina di simulazioni al giorno. In pista lavoriamo dal giovedì al sabato, affrontando il fine settimana come se si trattasse di una squadra di calcio. Alla vigilia una rifinitura, la domenica relax prima della partita. È importante che i ragazzi ricevano le istruzioni in maniera calma, senza concitazione, sono perfettamente consapevoli che nelle loro mani c’è una bella responsabilità, soprattutto in gare come quella di ieri. Non serve a niente spronarli, li può solo indurre in errore”.


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