La Mercedes Grand Prix rinuncia al ricorso avverso alla decisione del collegio dei commissari sportivi del Gran Premio di Monaco che, infliggendo una penalizzazione di 20 secondi a Michael Schumacher per il sorpasso effettuato a Fernando Alonso nell’ultimo giro in regime di “safety car”, ha retrocesso il tedesco sette volte campione del mondo dal sesto al dodicesimo posto della classifica finale. Che adesso diventa ufficiale.
Il dietro-front del team anglo-tedesco, che a Montecarlo aveva assunto un atteggiamento molto contrario alla decisione, è stata determinata molto probabilmente dalla consapevolezza che il ricorso aveva poche chances di essere accolto. La Mercedes ha fatto sapere che è comunque positivo che la Federazione Internazionale dell’Automobile abbia riconosciuto l’interpretazione del regolamento data dal team di Ross Brawn. Ma precisa che i 20 secondi inflitti a Michael sono certamente sproporzionati, considerando le circostanza. Secondo la Mercedes il sorpasso era regolare in base agli articoli 40.7 e 40.11 del regolamento sportivo che stabiliscono, almeno nell’interpretazione che dà la scuderia di Schumacher, che si può sorpassare dall’uscita dal circuito della “safety car” al traguardo. La Fia non considera invece questa esposizione. 
La Mercedes, inoltre, afferma che “la combinazione dei messaggi del controllo corsa “safety car” in quel giro e di "pista libera" e le bandiere verdi e le luci mostrate dopo l'uscita della “safety car” indicavano che la corsa non stesse finendo in regime di “safety car” e che i piloti erano perciò liberi di correre. Questa opinione sembra essere condivisa dalla maggioranza dei team con le vetture nelle prime dieci posizioni che, come noi, hanno dato ai loro conduttori le istruzioni di correre fino al traguardo”.
La Fia ha adesso inserito all’ordine del giorno della prossima riunione la discussione della scala delle ammende da comminare dopo le gare.