Parte domani alle 18 ora italiana la 500 Miglia di Indianapolis. L’ultima sessione di prove disputatasi venerdi, con le vetture già provviste del motore da gara, ha rimescolato radicalmente la gerarchia di valori emersa durante le qualifiche, dove i propulsori Chevrolet avevano monopolizzato le prime due file dello schieramento.
Il più veloce durante il "carburation day", è risultato Dario Franchitti, con la Dallara- Honda del team Ganassi che ha girato alla media di 357,863 km/h, precedendo il compago di squadra Scott Dixon, autore di un giro alla velocità media di 357,716 km/h. Solo terzo il primo motore Chevrolet, con Marco Andretti che ha girato alla media di 356,794. Quinto tempo per il poleman Ryan Briscoe alla velocità di 355,705.
Cosa è successo? Semplicemente è bastato tornare alla pressione di sovralimentazione di 1,3 bar, quella che sarà utilizzata in gara, e le differenze tra il motore Honda e Chevrolet si sono annullate, sebbene il motore americano continui ad essere più parco nei consumi. Per la gara si prospetta così uno scenario particolarmente aperto, l’effetto scia generato dalla nuova Dallara DW12 è elevatissimo, quindi prepariamoci a vedere un gruppo compattato dove ci saranno continui scambi di posizione. Il "carburation day" ha comunque confermato che le vetture dei team Ganassi, Penske e Andretti godono indubbiamente di una preparazione più accurata.
Ancora una montagna di problemi per la Lotus. Solo 8 giri per Jean Alesi che ha lamentato noie ai freni. Il francese ha girato alla media di 329,033 km/h, poco meglio ha fatto Simona de Silvestro in 332,559 km/h. L’Indycar ha confermato che ai motori Lotus non sarà concessa nessuna deroga regolamentare e che la pressione di sovralimentazione sarà la stessa - 1,3 bar- dei motori Honda e Chevrolet. Questo per evitare pericolosi precedenti. Il regolamento di Indianapolis non prevede nessun limite sul tempo di qualifica, mentre in gara stabilisce una velocità media minima pari al 105 % della velocità media ottenuta dal leader della gara. Qualora per quattro giri consecutivi un pilota non sia in grado di ragiungere questo limite, sarà fermato con la bandiera nera per ragioni di sicurezza. Una evenienza che per Jean Alesi potrebbe presentarsi molto presto, considerando il gap velocistico tra la sua vettura e quelle degli altri piloti dotati di motore Honda e Chevy.
Sul fronte tecnico, da segnalare un intervento della Dallara su tutte le vetture impegnate in gara, finalizzato a rendere più collassabile in caso di urto contro il muro il supporto del fondo piatto, per evitare la tendenza al decollo, evidenziatasi in alcuni incidenti avvenuti durante le prove.
C.M. Mannucci