Filippi: addio Indy, ecco perché

Filippi: addio Indy, ecco perché

24 apr 2012

È svanito un sogno per Luca Filippi. Essere il primo italiano a correre ad Indianapolis tanti anni dopo Sospiri, Zampedri e Alboreto. Il team Rahal, quello per cui avrebbe dovuto correre Filippi, ha annunciato l'accordo con Michel Jourdain Jr. per la 500 Miglia di Indianapolis. Questo significa indirettamente che Luca Filippi non sarà al via della gara su ovale più famosa al mondo perché era lui a dover guidare la seconda Dallara del team Rahal (la prima è quella di Takuma Sato).

Una sorpresa amara per Filippi, anche se il team ha provveduto ad avvisarlo prima dell'annuncio. "I rapporti con la squadra sono ottimi – ha confermato Luca – ma purtroppo le condizioni che erano necessarie per essere al via non si sono concretizzate. Jourdain può garantire alla squadra un supporto che io oggi non posso dare, quindi capisco anche Rahal e le sue esigenze di mandare avanti la squadra".

Per Filippi l'assenza alla 500 miglia di Indianapolis non significa un addio al progetto Indycar, ma un possibile arrivederci: "Jourdain disputerà solo la 500 miglia, e per questa gara il team allestirà la seconda vettura, compresa ovviamente la fornitura-motore e tutte le attrezzature necessarie per il lavoro in pista. Rahal mi ha detto di lavorare per la gara di Detroit, ovvero quella dopo Indy, e le otto corse successive. Ora che hanno tutto il materiale in casa, credo sia più facile trovare le condizioni per essere in pista".

Ma quanto è grande la delusione per non essere al via ad Indy? "Sotto molti aspetti sono amareggiato – conferma Filippi – ma se voglio trovare degli aspetti positivi in questa vicenda devo dire che Indy non è il posto ideale per debuttare con una monoposto che non ho mai guidato ed un contesto che non conosco. Ci tenevo a correre per non essere rookie nel 2013, ma pazienza. Sotto altri aspetti se potrò esordire a Detroit credo che sarà un debutto meno complicato".

Roberto Chinchero


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