Attenti alle
velocità. Le
massime, ovviamente, che in
qualifica in Brasile, prima della staccata, hanno raggiunto i
316,2 km/h con la “solita”
Toro Rosso (Alguersuari) mentre le
Red Bull non raggiungono
neanche i 300!
Perché questa differenza?
Alonso si stringe nelle spalle:
«L’assetto non c’entra. Quest’anno, con l’alettone mobile, tutti usano il massimo carico aerodinamico e poi aprono il flap in rettilineo. Se vanno così piano è perché possono permettersi di usare una settima marcia molto corta, tanto chi li prende?».
Analisi giustissima: ma
in gara, 15 km/h possono fare una bella differenza nella
lunga salita che porta alla prima staccata, la “Esse” Senna. L’unica speranza di
sorpassare è qui. Ma nessuno si fa illusioni, nemmeno
Button che è convinto, dopo i problemi di gomme nelle prove, di avere
«tirato fuori il meglio dalla McLaren».
La cosa più impressionante, su una pista per tutti così
scivolosa, è il modo in cui le
Rb7 passano sui cordoli
senza scomporsi.
Cosa può fermarle? Forse la
pioggia: per domani sono previsti scrosci. E allora,
Interlagos diventa veramente un inferno per tutti.
Alberto Antonini