Il secondo posto di Fernando Alonso al GP del Giappone "è una grande spinta per il morale", come ha detto lo spagnolo della Ferrari. Ma da dove e da che cosa è maturato? Non certo dalle circostanze, perché a parte la “safety car” – che non ha portato vantaggi alla Rossa, anzi – è stata, quella di Suzuka, una gara "pulita".
Ma neanche dagli sviluppi, perché la Ferrari di fatto era quella dell'Ungheria, modificata solo leggermente in funzione del carico alare. Le ultime innovazioni, che dovevano servire a Spa-Francorchamps e Monza, non hanno funzionato.
L'ultima configurazione di scarichi - quella del Belgio - è stata provata, quasi per scrupolo, a Suzuka e poi accantonata. Domenica prossima, al Gran Premio di Corea, vedremo una Ferrari rinnovata. Ma non si tratta di modifiche per quest'anno, bensì di studi per il prossimo.
Si inizia dall'ala anteriore, che – come h affermato l’ingegnere greco Nicolas Tombazis, specialista aerodinamico – lavora su criteri aerodinamici diversi. Questa nuova appendice è in costruzione a Maranello, e dovrebbe essere spedita in tempo per le prove libere della gara coreana. Un'altra voce riguarda il cambio: che dovrebbe avere una struttura innovativa, studiata in funzione dell'aerodinamica e quindi con ingombri ridottissimi.